Rimettere la persona al centro
Con un comunicato congiunto l’Ufficio per l’impegno sociale, le Acli, Mcl, l’Azione Cattolica, la Gioc e il Forum del Terzo Settore prendono posizione in merito all’apertura dei centri commerciali durante le festività
Rimettere la persona e il lavoro al centro. Con un comunicato congiunto l’Ufficio per l’impegno sociale, le Acli, Mcl, l’Azione Cattolica, la Gioc e il Forum del Terzo Settore prendono posizione in merito all’apertura dei centri commerciali durante le festività. Dalla liberalizzazione avvenuta nel 2011, c’è stata un’impressionante escalation che ha toccato dapprima festività civili (25 aprile e 1° maggio) e ora anche festività religiose quali Pasqua, Natale ed Epifania. Tale deriva viene giustificata dalla necessità di aumentare i fatturati o da una promessa di maggiore occupazione. I dati però dicono il contrario: se nel 2012, primo anno di liberalizzazione completa, si è avuto un aumento del fatturato del 30%, nei successivi si è registrato, ogni anno, un calo del 4%. I giorni festivi hanno grande valore per tutti: accanto alla necessità di salvaguardare la qualità della vita vi sono quelle di preservare il riposo, l’incontro, le relazioni, in un’idea di tempo collettivo e condiviso. L’apertura nei giorni festivi dipende dalla risposta del pubblico: è necessario agire sulla nostra mentalità di clienti e consumatori.
È però fondamentale accompagnare l’impegno personale con un’azione sociale e politica. A seguito della liberalizzazione totale, nel 2013 vi è stata una raccolta di firme ed è stata depositata alla Camera dei Deputati una proposta di legge di iniziativa popolare per cambiare la normativa, che è però rimasta lettera morta.