Bagnolo Mella: recuperata la Madonna della Stella
Domenica 8 dicembre alle 9.50 a Bagnolo Mella è in programma una mattinata davvero ricca di significato per l’inaugurazione ufficiale che si terrà dopo la conclusione dei lavori di restauro che hanno riportato l’esterno del Santuario della Madonna della Stella al suo splendore originario. L’edificio mariano è meta di pellegrinaggi di numerosi fedeli che amano visitare e pregare nella chiesa che ricorda l’apparizione di Maria Vergine a Caterina Dell’Olmo avvenuta il 10 luglio del 1.492. Il parroco don Faustino Pari benedirà il nuovo volto esterno del Santuario mariano, mentre Leonardo Gatti, che con il suo staff ha eseguito il complesso intervento, illustrerà ai presenti il lavoro svolto. Al termine l’intera comunità bagnolese entrerà nel Santuario per celebrare la Messa solenne, che intende rendere omaggio all’importante restauro eseguito. Un momento di particolare significato, che mira non solo a ribadire il legame inscindibile che esiste tra la Parrocchia di Bagnolo e questo luogo di culto che nel corso della sua storia ultrasecolare ha acquisito sempre più fama e prestigio, ma anche a far partire la “fase 2” dell’operazione Stella, visto che è già in fermento la raccolta dei fondi necessari per dare il via all’atteso restauro interno della chiesetta mariana che deve tornare a sua volta allo splendore originario.
“È stato un intervento certamente complicato – ha anticipato il restauratore Leonardo Gatti –. All’inizio ci siamo dovuti occupare del risanamento degli intonaci che, purtroppo, evidenziavano crepe, rigonfiamenti, distacchi e alterazioni del colore, tanta umidità e croste. Problemi molto seri, anche perché possono generare infiltrazioni con il conseguente danneggiamento dell’apparato decorativo interno. Il recupero dell’esterno ha anche riservato due belle sorprese. In effetti, una volta effettuato il distacco degli intonaci pericolanti, abbiamo scoperto l’esistenza di una greca, che risale alla metà dell’Ottocento. Si tratta dell’unica traccia rimasta del vecchio apparato decorativo che abbiamo cercato di recuperare per il suo indubbio valore storico ed estetico, ma anche culturale. Inoltre, quando siamo arrivati alla croce che si trova sopra la chiesa, siamo riusciti ad individuare, accanto ad una sigla difficilmente comprensibile, la data 1.717. È questa la testimonianza più antica che è stata reperita nel Santuario ed un ulteriore esempio di come l’edificio nel corso dei secoli abbia subito diversi interventi di recupero”.