Ravasi: Non conformiamoci allo spirito dei tempi
"Per avere una vera cultura della speranza, per avere un vero umanesimo, non conformiamoci allo spirito dei tempi, ma piuttosto abbiamo sensibilità ai segni dei tempi. Dobbiamo continuare a sperare nell’umanità. L’uomo supera infinitamente l’uomo. Anche se è soltanto una scintilla, dobbiamo sempre scommettere che è possibile farla diventare fiamma; se c’è un seme è possibile impedire che la vita di una persona sia solo come una clessidra fatta di granelli di sabbia, ma che la vita e le ore passino come seme che può fecondarsi".
Il card. Gianfranco Ravasi ha tenuto, a partire dal tema (Et noli contristari) della festa dei Santi Patroni Faustino e Giovita, una lectio magistralis sulla speranza.
Al termine del suo intervento, il Cardinale, dopo aver offerto un viaggio nella letteratura, nella poesia e nei testi sacri, ha esortato a scorgere i segni di speranza nella vita di fede.
“Noi preti ci lamentiamo che ormai le chiese sono deserte, che siamo minoranza, qualche volta minorità. E’ un dato di fatto che sconcerta e fa venire la nostalgia dei tempi in cui quando parlavamo e le folle ci seguivano. Non dimentichiamo mai che il cristianesimo è nato come minoranza assoluta all’interno dell’Impero. Era una realtà esile ma con energia. Bisogna avere coraggio per sperare”.
L'incontro promosso dalla Confraternita dei Santi Faustino e Giovita si è svolto nel salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia. Sul nostro canale YouTube si può rivedere la conferenza
