Quando non c’era Amazon
Queste dichiarazioni, con tanto di sigilli in ceralacca, ci confermano circa la vita quotidiana del nostro famoso vescovo, cardinale Querini. Appartenente al patriziato lagunare come tutti i vescovi bresciani durante la dominazione della Serenissima, fu personalità di spicco a livello europeo per le sue corrispondenze culturali con i più famosi personaggi del tempo. A giudicare dall’immenso patrimonio librario che lasciò alla città, doveva avere un buon viavai di pacchi e carteggi vari, così come si evince da queste fedi in cui richiede l’esenzione dalle gabelle che venivano imposte sulla merce che passava i territori dei vari stati. Scrive queste fedi infatti da ‘Palazzo S. Marco’, oggi incorporato nel Museo del famoso Palazzo Venezia a Roma, dove visse proprio in questi anni e in cui si prodigò per il restauro del medesimo e dove, nel cortile, si può leggere un’epigrafe commemorativa in sua memoria.
[Mensa vescovile, busta 87/15]