Professione temporanea, Suor Anna Maria
La Comunità Monastica delle Clarisse Cappuccine e la famiglia Milo invitano alla Professione temporanea di suor Anna Maria di Gesù (Anna Maria Milo). Domenica 11 agosto alle 16, nella solennità di Santa Chiara, la celebrazione sarà presieduta nel monastero di via Arimanno da padre Sergio Pesenti, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini.
“Ama con tutta te stessa Colui che tutto si è donato per amor tuo”. La Comunità Monastica delle Clarisse Cappuccine e la famiglia Milo invitano alla Professione temporanea di suor Anna Maria di Gesù (Anna Maria Milo). Domenica 11 agosto alle 16, nella solennità di Santa Chiara, la celebrazione sarà presieduta nel monastero di via Arimanno da padre Sergio Pesenti, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini. I sacerdoti che desiderano concelebrare sono pregati di portare camice e stola e di confermare la loro presenza. Sabato 27 luglio, il Vescovo ha presieduto una Messa in occasione della festa della beata Maria Maddalena Martinengo (1687-1737), la cui tomba è proprio nel Monastero. Appartiene alla nobile famiglia dei conti da Barco. Di salute cagionevole, perde presto la madre e il padre l’affida alle Orsoline di Santa Maria degli Angeli. Superata la contrarietà del genitore, nel 1705 abbraccia la vita monastica tra le cappuccine di Nostra Signora della Neve, prendendo il nome di suor Maria Maddalena. Nel monastero sceglie di dedicarsi alle faccende più umili (cucina, portineria), ma nel 1723 è nominata maestra delle novizie e poi badessa; si distingue per le opere di penitenza e le doti mistiche tra cui la stigmatizzazione invisibile, il matrimonio mistico e le frequenti visioni. Per obbedienza al suo confessore, scrisse la sua vita e le sue esperienze. Muore di tubercolosi nel 1737. La causa di canonizzazione è introdotta il 1º settembre 1762. Il 5 maggio 1778 papa Pio VI ne decreta l’eroicità delle virtù, riconoscendole il titolo di venerabile. È proclamata beata il 3 giugno 1900 da papa Leone XIII in seguito al riconoscimento di due miracoli: la guarigione inspiegabile di Isabella Groppeli Gromi da vomica polmonare e la doppia guarigione di Giuseppe Tosi, divenuto poi sacerdote, da vaiolo e cecità e la guarigione da reumatismo deformante di Maria Teresa Tosi, zia dello stesso. Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 27 luglio.