Procurarsi il ghiaccio (1907)
Anche un Regolamento per l’utilizzo di una ghiacciaia nel territorio di Vesio ci rimanda alla vita quotidiana dei nostri antenati. In queste paginette viene appunto normato l’utilizzo del ghiaccio da parte degli abitanti di Vesio. Innanzitutto per poter usufruire della ghiacciaia bisognava ogni anno versare entro il 30 novembre una quota e questo garantiva l’accesso gratuito in caso di malattia comprovata dal medico condotto; chi invece non aveva versato la quota doveva pagare ogni volta che prelevava il ghiaccio.
Le famiglie indigenti, certificate dalla presidenza e dal medico, avevano diritto all’utilizzo gratuito. C’erano regole anche per la conservazione della carne: chi avesse depositato carne o altre derrate ‘corrotte o infette’ sarebbe stato escluso dall’utilizzo della ghiacciaia, oltre che rispondere civilmente o penalmente alle autorità preposte. Esisteva poi un orario di accesso alla ghiacciaia che veniva aperta solamente due volte al giorno, in ogni stagione: d’inverno si poteva accedere alle sette del mattino e alle cinque di sera e in estate alle cinque del mattino e alle sette di sera.
[Archivio parrocchiale di Vesio, Fabbriceria, Scodiroli, reg. 8, busta 44]