Per un voto consapevole
La Commissione diocesana per la pastorale sociale ha raccolto alcune pillole per un voto consapevole. In particolare, mette a fuoco alcuni temi: etica, famiglia, giovani, lavoro, economia, welfare, scuola, sanità, ambiente, accoglienza
La Commissione diocesana per la pastorale sociale ha raccolto alcune pillole per un voto consapevole. Il titolo, che riprende l'ultima assemblea della Cei e in particolare l'intervento del card. Bassetti, è "Ricostruire la speranza, ricucire il Paese, pacificare la società". "Queste azioni pastorali - spiega Enzo Torri, direttore dell'Ufficio per l'impegno sociale della Diocesi - possono essere il filo conduttore di ciò che possiamo chiedere a chi si impegna nel compito della rappresentanza politica. Dobbiamo avere la capacità di leggere 'i segni dei tempi', come ci ricordava il beato Paolo VI, per costruire proposte che reggano le sfide di un mondo in continuo cambiamento, non rincorrendo le illusioni delle facili, insostenibili, a volte immorali, promesse che, queste sì, alimentano i sentimenti dell’antipolitica. La Dottrina sociale della Chiesa ci aiuta a effettuare un vero discernimento fra chi opera per il bene comune e chi è in campo solo per proprie ambizioni personali. Le 'pillole' di questo documento non individuano torti e ragioni fra gli schieramenti in campo, ma offrono riferimenti sui temi della vita quotidiana delle persone". Le schede si possono scaricare dal sito della Diocesi dove sono inseriti anche alcuni approfondimenti sempre sulle stesse voci. L'idea è quella che le comunità parrocchiali in queste settimane di avvicinamento al voto forniscano delle riflessioni a partire dalla Dottrina sociale della Chiesa.
Etica. Ogni giorno la vita ci interpella in diversi ambiti e, fra le tante voci, siamo chiamati a riconoscere l’orientamento dell’etica cristiana che “consente di creare un equilibrio e un ordine sociale più umano” (Evangelii gaudium 57). La scelta di chi ci rappresenta deve essere coerente con i principifondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa: dignità della persona umana, bene comune, sussidiarietà, solidarietà. La destinazione universale dei beni chiede uno sguardo preferenziale per i poveri e, contro la disaffezione verso l’impegno elettorale, occorre ribadire l’enorme valore della partecipazione, pilastro della democrazia. Il criterio supremo e universale dell’intera etica sociale è la carità, dalla quale scaturiscono i valori sociali della verità, della libertà e della giustizia.(Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa 160-208).
Famiglia. Una società senza figli diventa una società che non ha futuro. Il tema della famiglia è sbandierato durante le campagne elettorali e poi lasciato in un cassetto. Tutto ciò che ruota attorno alla famiglia, nonostante la Costituzione ne riconosca l’importanza, viene considerato un argomento confessionale. L’Italia è stabilmente sotto la media degli Stati dell’Oecd (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per il Pil investito in sostegno alla maternità e per la durata dei congedi parentali. La mancanza del lavoro, i costi per la cura degli anziani, la situazione dei nidi (pochi posti e rette alte), l’impossibilità in alcuni casi di conciliare itempi del lavoro conquelli della casa...Potremmo fare un lungo elenco di servizi che ricadono come macigni sulle famiglie.
Giovani. L’alto tasso di disoccupazione, la presenza di sistemi di istruzione obsoleti e di perduranti difficoltà nell’accesso alla formazione e al mercato del lavoro costituiscono per molti giovani un forte ostacolo sulla strada della realizzazione umana e professionale (DSC, 289). In questo contesto sempre più fluido e precario, i giovani devono essere accompagnati attraverso adeguati strumenti culturali, sociali e spirituali, tornando ad essere un tema centrale della politica. Essi sono infatti una ricchezza e hanno la potenzialità di essere soggetti del cambiamento. Se vogliamo che il nostro Paese e le nostre comunità tornino asognare e progettare coraggiosamente, è necessario lasciar loro più spazio e scommettere su di essi affinché si riscoprano protagonisti della nostra società.
Lavoro. Un lavoro è umano e degno quando rispetta la dignità della persona, quando è alla base della giustizia e della solidarietà, è fondamento di comunità e promozione di legalità. Ridare valore al lavoro e ricominciare a costruire legami tra lavoro, democrazia e libertà è ciò che serve oggi. Chiediamo alla politica di sostenere l’imprenditoria perché tuteli e crei nuova occupazione, di promuovere una educazione al lavoro che elimini il divario tra la domanda di competenze delle imprese e profili in uscita da scuole e università, di accompagnare i processi di uscita dal lavoro in un’ottica di alleanza generazionale, di trovare forme di tutela efficaci per il lavoro degno, di ridurre le disparità rispetto al genere, all’età e alla provenienza, di adottare forme efficaci di armonizzazione dei tempi di lavoro, famiglia e riposo, di sostenibilità ambientale.
Economia. Riportare l’uomo al centro dell’economia, per una società inclusiva, giusta e che dia supporto. Papa Francesco l’ha chiesto ai leader globali in occasione del Forum economico mondiale di Davos. L’economia moderna soffre per mancanza di fraternità civile: il suo posto è preso dal comunitarismo o dall’anomia solitaria del capitalismo. C’è un altro modello che siamo chiamati a favorire: il modello economico-relazionale dell’Economia Civile, centrato sulla reciprocità, sul bene comune e sulla persona che ne promuove la ricerca con efficienza ed equità. Già il percorso della Scuola di economia civile portato avanti anche dalla nostra Diocesi è un laboratorio di formazione per chi ha a cuore una visione “alta” dell’uomo e del suo agire sociale ed economico. I principi cardine a cui fare, allora, riferimento sono gratuità, incivilimento, pubblica felicità, reciprocità, beni relazionali, sostenibilità.
Welfare. Aldo Moro nel 1947scriveva: “Lo Stato assicura veramente la sua democraticità, ponendo a base del suo ordinamento il rispetto dell’uomo che non è soltanto individuo, ma che è società nelle sue varie forme, società che non si esaurisce nello Stato”. San Giovanni Paolo II nella Centesimus annus aveva rilevato la necessità di un sistema a tre soggetti: mercato, Stato e società civile. La libertà dell’uomo è pienamente garantita, se l’uomo è libero di formare degli aggregati sociali e di svilupparsi in essi. La politica deve favorire il fatto che il mercato non sia popolato solo da imprese capitalistiche, che sono essenziali. Deve esserci spazio anche per altri tipi di imprese, le cooperative e le realtà del Terzo Settore per esempio, che sono mutualistiche e inclusive.
Scuola. L’istruzione e l’educazione meritano di ritrovare la giusta centralità e le elezionisono occasione pervalutare le proposte politiche, riconoscendo alcune priorità: un’autentica formazione permanente degli insegnanti; l’accoglienza e l’integrazione degli alunni più deboli, favorendo la stabilità degli insegnanti di sostegno e dei mediatori culturali; il diritto di scelta delle famiglie riconoscendo le funzioni sociale e culturale delle paritarie, sostenendole nella convinzione che un sistema scolastico non statalmente monopolistico è una ricchezza per tutti; la valorizzazione dell’Insegnamento della Religione Cattolica, per l’arricchimento specifico e complementare che offre. Relativamente alla Buona scuola, l’armonizzazionedei decreti attuativi; l’investimento sulla formazione professionale e sull’Alternanza scuola lavoro come valido strumento utile a maturare competenze.
Sanità. “Se c’è un settore in cui la cultura dello scarto fa vedere con evidenza le sue dolorose conseguenze è proprio quello sanitario” (Papa Francesco). La persona malata deve essere considerata nella sua dignità, diversamente possono nascere atteggiamenti che speculano sulle disgrazie altrui. Si rischia la “produzione di scarti umani” se il modello aziendale sanitario non utilizza le risorse in modo etico e solidale tale da non sfavorire i più fragili. Da ciò non possono prescindere i principi su cui si basa il Servizio sanitario nazionale: universalità; la salute intesa come risorsa della comunità; uguaglianza, accesso alle prestazioni del Ssn senza nessuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche; equità, a tutti deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute.
Ambiente. L’enciclica Laudato si’ ci aiuta a individuare alcune linee di orientamento e di azione verso nuovi stili di vita, con esempi concreti su relazionisociali, consumi, trasporti, abitazioni e urbanistica, difesa del lavoro e della vita da ogni forma di degrado. Sollecita una ecologia integrale, che comprenda le dimensioni umane e sociali. Sul rapporto con la politica propone progettazioni a lungo termine e sottolinea come l’istanza locale possa fare la differenza, ivi può “nascere una maggiore responsabilità, un forte senso comunitario, una speciale capacità di cura e una creatività più generosa”. Gli abitanti del luogo devono essere informati in modo trasparente, interdisciplinare ed indipendente, affinché possano partecipare in modo autentico.
Accoglienza. Accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Sono le quattro pietre miliari scritte da Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della pace che riassumono i compiti che la Chiesa e i suoi fedeli devono perseguire. Si tratta di offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime della tratta, una possibilità di trovare quella pace che stanno cercando. Per dire no alla globalizzazione dell’indifferenza, per dire no alla nostra ignoranza perché non conosciamo. Dobbiamo coltivare il desiderio di creare ponti, spazi di dialogo e comunicazione, occasioni di incontro e di condivisione per raccogliere il grido dell’umanità e trasformarlo in speranza. La solidarietà rimane l’unica via possibile per arginare futuri disastri.