Paolo VI, novello apostolo delle genti
Il Vescovo ha presieduto nella basilica delle Grazie una celebrazione a un anno dalla canonizzazione del Papa bresciano, accostandolo più volte alla figura di San Paolo
Quella basilica della Grazie tanto cara a Paolo VI che qui celebrò la sua prima messa all'indomani della sua ordinazione sacerdotale, ha visto ieri la Chiesa bresciana riunita in preghiera per ricordare il primo anniversario della sua canonizzazione.
È stato mons. Tremolada a presiedere la celebrazione eucaristica nel corso della quale ha ricordato la gratitudine per la testimonianza resa da Papa Montini. "Paolo VI - sono state le parole del Vescovo - ha insegnato che la santità è possibile nella vita di ogni uomo, è un dono, un compito e un sacrificio da raggiungere seguendo la strada maestra della carità".
Nel corso della sua omelia il Vescovoha ricordato come la grandezza della figura del Papa bresciano, che ha cercato senza sosta di dare voce a chi non ne aveva, che ha fatto della mitezza e del rispetto per gli altri tratti essenziali del suo magistero, che ha dimostrato una straordinaria capacità di leggere gli eventi dentro e fuori la Chiesa e di trovare sempre le risposte più adeguate, abbia rischiato l'oblio, la dimenticanza. "Chi lo ha conosciuto - sono ancora parole di mons. Tremolada - ne ha sottolineato lo sguardo vivo e indagatore, che non si limitava a guardare, ma che era capace di penetrare nei recessi del cuore, quasi a leggere al suo interno", un'immagine del Papa santo diametralmente opposta a quella che una certa letteratura ha cercato di accreditare per anni.
"Nella scelta del nome da pontefice - è stato un altro passaggio dell'omelia del Vescovo - Montini si orientò verso Paolo, l'apostolo delle genti, perchè aveva profondamente a cuore la dimensione missionaria dell'annuncio del Vangelo. E come Paolo nel corso di tutto il suo pontificato non smise mai di cercare il diaolgo con gli uomini del suo tempo, per camminare insieme sulla via della verità".
Come Paolo, ha continuato mons. Tremolada, anche Papa Montini è stato portatore di una grande preoccupazione per l'umanità; come l'apostolo delle genti ha camminato sulla via della santità, il primo annunciando al mondo la buona novella, il Papa bresciano predicando e vivendo la civiltà dell'amore, "facendo fiorire ogni giorno la buona pianta dell'umanesimo, testimoniando quella verità che rende liberi, invocando pace e giustizia per tutti" .
Alla celebrazione ha partecipato anche l'intera comunità del Seminario diocesano che, nel pomeriggio, ha vissuta l'apertura del suo anno accademico, con la relazione di Angelo Bianchi, docente della Cattolica, sul tema "Una storia ancora da scrivere: la costruzione della casa europa nell'orizzonte della globalizzazione. Quale il contributo dei cristiani?"