Orgoglio di categoria (1778)
E questa volta ci tocca parlare di noi, la categoria degli archivisti. L’occasione ci è offerta da un titoletto che il famoso archivista vescovile settecentesco, mons. Calimerio Cristoni, appone su uno dei tanti fascicoli da lui inventariati. Vissuto nel secolo XVIII, muore nel 1813 e dedica i suoi anni a riordinare, trascrivere e regestare documenti, traghettando l’Archivio nei difficili tempi delle soppressioni e degli incameramenti, anche documentari. Nel titolo in questione egli scrive: ‘Memoriale o sia inventario dei codici e documenti che esistono nell’Archivio dei reverendissimi vescovi di questa città di Brescia fatto l’anno MDCCLXXVIII per lume solamente di me archivista prete Cristoni’; infatti in questo fascicolo è riportato un elenco di antichi documenti (anche alcuni ora dispersi). Quello che ci ha incuriosito è la sua notazione finale in cui specifica che tale opera è fatta ‘per lume solamente di me’: l’apposizione di questa nota è evidentemente posteriore rispetto al titolo (scrittura un po’ diversa, inchiostro diverso) e qui ci chiediamo perché. Forse che, geloso della sua impresa archivistica, ci tenesse a specificare che il merito era solo suo? Chissà, potrebbe essere: gli archivisti, questa categoria professionale, apparentemente discosta dal mondo, ma così legata alle storie di realtà che si leggono nei documenti, potrebbero, in Calimerio, aver rivendicato il proprio ruolo.