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Brescia
di FILIPPO ZACCHI 20 set 2024 10:25

Oratorio: fa bene al cuore e aiuta a porsi domande

In un angolo dell’oratorio ho recentemente trovato un vecchio poster con la scritta: “L’oratorio fa bene al cuore”. Al termine della settimana “from me to we”, svoltasi dall’1 all’8 settembre negli oratori di S. Angela Merici e Conversione di S. Paolo, posso dire che è proprio vero. “From me to we” è un progetto che per il terzo anno consecutivo abbiamo proposto ai nostri adolescenti, uniti a giovani di altri oratori “di periferia” (Milano, Catania e Perugia) ospitati nelle famiglie del quartiere. From me to we è passare dall’io al noi, è accogliere i giovani in oratorio per una settimana, coinvolgerli in laboratori di autobiografia, scrittura, teatro, musica e preghiera, per dare loro l’opportunità di esprimersi e di creare legami. È aprirsi alla comunione, alla scoperta di sé, alla relazione con gli altri e con Dio. Questo l’obiettivo del progetto.

Nell’edizione 2024 i ragazzi hanno anche prodotto un nuovo artefatto artistico che è il frutto delle loro riflessioni e laboratori. Il “Magic carpet”, realizzato con loro dall’artista Giulio Locatelli, è il frutto delle esperienze compiute, una riflessione sul loro essere “fili intrecciati”, che portano con sè il proprio vissuto ma si mettono in gioco nel difficile e entusiasmante incontro con l’altro. La metafora del tappeto ha aiutato i ragazzi a porsi alcune domande sulla loro vita, sviluppate attorno a parole chiave come “immaginare, attendere, toccare, condividere”. Se a volte il retro del tappeto è confuso e appare brutto, indefinito, c’è un’armonia e una bellezza da scoprire. C’è una vocazione, c’è il posto che ciascun filo legato agli altri ha nel tappeto, c’è un disegno che Qualcuno insieme a noi sta tessendo.

Il lavoro, a stretto contatto con gli artisti e con alcuni testimoni, ha provocato e stimolato i ragazzi: centrali sono stati gli incontri con don Claudio Burgio e con l’esperienza della comunità Kayros di Vimodrone e il momento di spiritualità al Centro Stampa Quotidiani: circondati da tante parole, i ragazzi hanno riflettuto sulla Parola essenziale per la loro vita. E poi il contatto con le opere di don Renato Laffranchi nella sua casa-museo e la serata finale nel cortile dell’Episcopio, con la rappresentazione scenica per il vescovo e le nostre comunità.

Il bene e la bellezza, che i nostri ragazzi hanno espresso, ha fatto nascere speranza in loro, negli educatori, nelle comunità. L’oratorio fa proprio bene al cuore! “Perché́ Dio stesso è l’artista che ha ideato il nostro tappeto, è lui che lo tesse con pazienza e lo rammenda con cura, volendoci sempre tra noi ben intrecciati, come suoi figli e figlie” (Papa Francesco).

FILIPPO ZACCHI 20 set 2024 10:25