Oggi come ieri per la democrazia

Il 25 aprile 1945, dalla Resistenza e dal generoso sacrificio di centinaia di donne e uomini, nacque la Repubblica Italiana. Quello stesso anno, subito dopo la proclamazione della Liberazione, a Brescia nascevano le Acli (a livello nazionale costituite l’anno prima). In verità, già durante la Resistenza, le persone che avrebbero poi dato vita alle Acli bresciane erano attive, “sotto copertura”, soprattutto nei luoghi di lavoro e nelle fabbriche, e questo è significativo, visto il legame che le Acli avranno e manterranno negli anni con il lavoro.
Sin dall’inizio le Acli si connotano per una forte attenzione alle lavoratrici ed ai lavoratori, adoperandosi per la loro formazione e, più in generale, per la loro crescita professionale, sociale e culturale, per lo sviluppo pieno dei loro diritti e della loro personalità. La prima presidenza provinciale accompagnò la nascita del Patronato e dei Circoli, “cellule” fondamentali dell’associazione, che hanno sempre rappresentato il collegamento diretto con il tessuto sociale, oltre che essere strumenti attivi di sostegno, socialità, cultura, amicizia e spiritualità. Già pochi mesi dopo la loro nascita, le Acli bresciane potevano contare su un centinaio di Circoli; nel corso degli anni il loro numero è molto variato, arrivando a quello attuale di 71, con un totale di oltre 12mila persone associate.
Quest’anno festeggiamo i nostri primi 80 anni, in concomitanza con l’ottantesimo della Liberazione, a conferma della profonda relazione tra l’origine delle Acli e quella dell’Italia libera, ovvero l’affermazione convinta del valore insopprimibile della libertà che, oggi come ieri, è indispensabile per la dignità delle persone. Un valore troppo spesso dato per scontato ma, paradossalmente, in questa nostra epoca, ancora messo in discussione nelle sue fondamenta da persone, movimenti, partiti politici, che teorizzano e incitano all’esclusione, alla discriminazione, alla violenza.
Oggi come ieri, le Acli sono in prima fila per difendere la libertà e diffondere la speranza di un futuro giusto per ogni donna e ogni uomo, senza distinzione alcuna. Oggi come ieri, le Acli hanno il coraggio di osare il futuro, cercando di contrastare tutte le diseguaglianze e tutelando, nelle diversità, l’eguaglianza di donne e uomini, a partire dagli “ultimi”, da chi soffre e fa più fatica. Oggi come ieri, le Acli sono impegnate nella cura e nella promozione della democrazia e della partecipazione, oltre che della tutela dei diritti sociali e civili. Perché appare sempre più urgente riportare al centro i valori della Costituzione – nei quali le Acli si riconoscono e nel cui perimetro operano – declinati insieme a quelli della Dottrina sociale della Chiesa.
Oggi come ieri, siamo impegnati a cercare di essere sale della terra e lievito nella pasta, nel cercare di dare respiro all’invito – che ci interroga, ci sprona e ci impegna – presente nella “Lettera a Diogneto” ovvero, come cristiani, essere nel mondo ciò che l’anima è nel corpo. Da 80 anni le Acli bresciane si prendono cura della democrazia, con e nella comunità, cercando di essere un riferimento per le persone e le istituzioni attraverso i Circoli, i recapiti, i vari sportelli e anche grazie alle numerose iniziative che mettiamo in campo, convintamente in rete con altre realtà e tra le quali cito, con grande piacere, “Percorri la Pace” e “Fabula Mundi”, che festeggiano i loro primi 15 anni!
Con lo stile popolare che, dalla nostra origine, cerchiamo di interpretare, invitiamo tutti a festeggiare con noi il nostro ottantesimo e quello della Liberazione, per generare ancora, insieme, speranza, per combattere le diseguaglianze, per migliorare il mondo del lavoro, per dare voce a chi non ne ha, per invocare la pace, per difendere la nostra democrazia e per impegnarci, ancora una volta, per il bene comune!
