O Croce, benedici Brixia fidelis
Nel pomeriggio di oggi, al termine della Passione del Signore, il cammino del vescovo Tremolada per le vie deserte del centro storico per impartire, con la reliquia della Santa Croce, sette benedizioni alla città che piange, ma che ha anche il cuore già aperto alla gioia della Pasqua
L’immagine del vescovo Tremolada che oggi pomeriggio, al termine della celebrazione della Passione di Cristo, attraverserà la città deserta portando la reliquia insigne del tesoro delle Sante Croci per impartire, in alcuni luoghi simbolo di Brescia, la sua benedizione resterà nella storia.
In questa Settimana santa del tutto particolare che culminerà, come ricorda nell’editoriale scritto per l’edizione de “La Voce del Popolo” di questa settimana, in una Pasqua “che non scorderemo”, mons. Tremolada propone per le vie e le piazze della città “vuotata dal virus”, una nuova Via Crucis. Dopo il ricordo del cammino di Gesù verso la morte in croce, il Vescovo lascerà la Cattedrale, sostando in sette luoghi simboli del centro e benedicendo con la croce, simbolo della vittoria della vita sulla morte, le tante dimensioni della comunità colpite duramente dall’epidemia.
La sua sarà una benedizione che non intende solo lenirne i dolori e le sofferenze di queste settimane, ma anche la città, la comunità nel suo insieme, perché trovi la forza per rialzarsi e, più e meglio di prima, tornare a fare grande Brescia. Quella del Vescovo con la Santa Croce sarà una benedizione che si rifà all’epigrafe scolpita sulla facciata di palazzo Loggia, “Fidelis Brixia fidei et iusticiae consecravit” che nei secoli è diventata un punto di riferimento per la città, per la sua crescita, per le tante ripartenze dopo momenti bui e difficili.
Dopo avere lasciato la Cattedrale la tappa in piazzetta Vescovado, davanti all’episcopio, nel segno di quella fedeltà alla Fede che Brescia ha dimostrato e dimostra di coltivare: qui la benedizione di mons. Tremolada sarà per la comunità diocesana, per quella parte di Chiesa che vive in Brescia, nel suo insieme. Il cammino proseguirà poi verso il Teatro Grande. Nel segno della fedeltà alla bellezza in questo luogo simbolo è prevista la benedizione per il mondo della cultura che Brescia, città delle università, delle case editrici, dei musei, ha sempre coltivato, a dispetto di luoghi comuni infondati.
La terza benedizione è quella che il Vescovo impartirà in piazza Vittoria, idealmente scelta come luogo simbolo della Brescia che lavora, produce, innova e rinnova la sua fedeltà all’ingegno, all’intraprendenza. Pochi passi ancora e, davanti alla chiesa di Sant’Agata, la benedizione di mons. Tremolada sarà per le parrocchie, le famiglie, l’impegno di tanti laici che hanno saputo tradurre in opere e azioni la fedeltà alla misericordia. In piazza Loggia, luogo in cui hanno sintesi le tante ferite che la città ha conosciuto nel corso della sua storia, e nella fedeltà alla memoria la comunità trova la capacità di rialzare sempre la testa, il Vescovo proporrà la quinta benedizione, quella appunto alla città che non si è mai rassegnata ed è stata capace di risposte importanti alle sofferenze del corpo e dello spirito.
Pochi passi e il Vescovo arriverà nel cortile del Broletto. Qui, nel luogo che rappresenta idealmente tutte le dimensioni della brescianità, nel solco della fedeltà alla giustizia, la benedizione per le istituzioni, perché tutte, come in questi giorni, sappiano dare il meglio delle loro capacità per la ripartenza questa prova.
L’ultima benedizione sarà quella che mons. Tremolada impartisce alla città dal sagrato della cattedrale. Una sorta di consacrazione alla Santa Croce. Tanti sono i gesti di solidarietà che fanno di Brescia una città “casa-comune”, una città martoriata che , nel giorno in cui si fa memoria della morte di Cristo in croce, piange, ma che ha anche il cuore già aperto alla gioia della Pasqua.
La Passione del Signore e le benedizioni alla città potranno essere seguite, a partire dalle 15, in diretta televisiva e radiofonica sui consueti canali che in questi giorni permettono al Vescovo di arrivare nelle case di tutti i bresciani.