Montecastello. Il furto delle reliquie
Il parroco di Tignale don Giuseppe Mattanza commenta in maniera amara il furto delle reliquie di San Giovanni Paolo II e del beato Jerzy Popieluszko che erano ospitate nel santuario di Montecastello
“Un furto per ragioni economiche, compiuto da qualcuno che non se ne intendeva” commenta don Giuseppe Mattanza, parroco di Tignale, riferendosi al furto delle reliquie di San Giovanni Paolo II e del beato Jerzy Popieluszko avvenuto al Santuario di Montecastello a Tignale. Addolorato dall’accaduto, parla della rapina come della perdita comunitaria di un dono: “Tutte le cose che entrano a fare parte del patrimonio del Santuario, poi diventano parte anche del patrimonio della comunità”.
Le spoglie erano state infatti donate dal cardinale Stanislao Dziwisz alla comunità dell’Alto Garda, in occasione di un pellegrinaggio parrocchiale in Polonia. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri di Gargnano, i ladri, entrati come turisti nel Santuario, si sarebbero poi nascosti al suo interno e avrebbero agito nella notte tra sabato 21 e domenica 22 ottobre. Il parroco don Giuseppe Mattanza lancia un appello: "Chi ha compiuto il furto abbia il coraggio, anche in maniera anonima, di restituire le reliquie”.