lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di DARIO CACCIAGO 06 giu 2019 14:23

Miracoli del cuore a Lourdes

Ascolta

L’Oftal organizza un pellegrinaggio a Lourdes dal 7 al 12 agosto, grazie al contributo di tanti volontari che prestano la loro opera

Anche quest’anno l’Oftal organizza un pellegrinaggio a Lourdes dal 7 al 12 agosto, grazie al contributo di tanti volontari che prestano la loro opera gratuitamente a favore di ammalati e pellegrini. Alle poche guarigioni miracolose del corpo che si è soliti associare a Lourdes vanno aggiunte le ben più numerose guarigioni dell’anima, altrettanto “miracolose”, che avvengono in questo luogo di grazia. Ecco allora una serie di testimonianze di volontari che hanno vissuto a Lourdes esperienze diverse dal solito ed hanno imparato a vivere il loro solito in maniera diversa.

Le testimonianze. Francesca, 44 anni, retail manager, racconta che “vivere il viaggio come un’esperienza mi ha fatto capire cosa vuol dire essere un pellegrino: condividere la stessa strada, la stessa direzione, creare intenti comuni, gettare le stesse basi per un percorso. E nella comunione del viaggio è nata l’amicizia: ho trovato in persone diverse da me e dal mio modo di vivere, la vicinanza e la comprensione; sentimenti inspiegabilmente mai sentiti così veri e disinteressati. Pensavo di trovare a Lourdes la sofferenza, invece ho trovato la speranza. Pensavo di provare a dare conforto, invece sono stata confortata”. Per Stefano, studente di 19 anni, “l’essermi affidato spiritualmente a Maria, ma anche il mettermi a servizio di chi ha bisogno, mi ha fatto ripensare seriamente al mio percorso di discernimento vocazionale, che era in una fase di stallo: ho voglia di stare con gli altri, di aiutare il prossimo, di trovare la felicità. Ho visto la fede convinta degli ammalati, che nonostante la condizione in cui si trovano, si accostavano al sacramento della riconciliazione, per chiedere perdono al Signore. Ho visto, da una lunghissima fila di carrozzine, le mani protendersi nel tentativo di accarezzare la roccia, in un gesto tangibile e concreto, alla ricerca del conforto del Signore; è stato impossibile trattenere le lacrime”.

Luca, imprenditore di 41 anni, è andato a Lourdes la prima volta “spinto da un intento, se vogliamo, egoistico: sono partito come volontario per aiutare, ma in realtà volevo risolvere i miei problemi personali. Però quando sono stato là, è cambiato tutto: mi sono scontrato con la sofferenza, le lacrime, la preghiera. Sono andato alla grotta di notte, da solo, immerso nel buio e sotto la pioggia: per la prima volta nella mia vita mi sono ritrovato davvero con me stesso; ricordo di aver pianto tanto. Da allora mi sono rimesso in gioco ed è cominciato un nuovo percorso di rinascita personale, che continua ancora oggi”. Agnese, insegnante di 24 anni, a Lourdes “crede di aver ricevuto in dono un riflesso dell’anima di coloro che ho incontrato e l’ho portato con me: di questo sono infinitamente grata. Forse dovrei sentirmi un po’ in colpa per aver curiosato nell’animo altrui, ma Lourdes è proprio questo: un’unione di anime che condividono la fatica, la gioia, la sofferenza, il dolore e la fede, donandosi per ricevere, sotto gli occhi benevoli e dolci della Mamma celeste”.

DARIO CACCIAGO 06 giu 2019 14:23