Maria conduce sempre a Gesù
Dal 4 settembre i rosari serali alle Grazie con la meditazione di mons. Orsatti. Venerdì 6 la processione, domenica 8 alle 18 la Messa con il Vescovo
Il Santuario di Santa Maria delle Grazie è il cuore della devozione mariana della città di Brescia. Il complesso, ricco di storia e di arte, comprende il Santuario vero e proprio, il chiostro e la chiesa grande, elevata a Basilica Romana Minore. A tutti è data la possibilità dell’incontro con Dio, nella preghiera, nella riflessione, nella celebrazione eucaristica e nella riconciliazione (confessione). L’8 settembre, natività della Beata Vergine Maria, si ricorda anche la festa patronale del Santuario. È una delle più antiche feste mariane. Si pensa che la sua origine sia collegata nella festa della dedicazione di una chiesa intitolata a Maria, a Gerusalemme, nel IV secolo: si tratta della basilica di Sant’Anna, che la tradizione indica come la casa dei genitori di Maria, Gioacchino e Anna, dove qui nacque la Vergine. La devozione cristiana ha voluto venerare le persone e gli avvenimenti che hanno preparato la nascita di Cristo sul piano umano e sul piano della grazia: la sua Madre, la nascita di essa, la sua concezione, i suoi genitori e i suoi antenati. Credere nei preparativi dell’incarnazione significa credere nella realtà dell’incarnazione e riconoscere la necessità della collaborazione dell’uomo all’attuazione della salvezza del mondo. La vera devozione a Maria conduce sempre a Gesù. “Il vero significato e il fine di questo evento - affermava sant’Andrea di Creta, vescovo - è l’incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio. La presente festa è come una pietra di confine fra il Nuovo e l’Antico Testamento”. Per utilizzare le parole di Papa Francesco, “questa festa ci ricorda che Dio è fedele alle sue promesse e che, attraverso Maria Santissima, ha voluto abitare fra noi”.
Mercoledì 4 settembre alle 20.30 viene recitato il Rosario in Basilica con le Zone Pastorali XXVIII e XXXI, Brescia Est e Sud; la meditazione è a cura di mons. Mauro Orsatti su “Il festival della vita. Maria nell’organigramma divino”. Giovedì 5 settembre alle 20.30 il Rosario è dedicato alle Zone Pastorali XXIX e XXX, Brescia Nord e Ovest, con la meditazione di mons. Mauro Orsatti su “La carità sopraffina: dal Dio invisibile al prossimo visibile. Maria ed Elisabetta”. Venerdì 6 settembre, dalle 20.15, è in programma la processione mariana cittadina presieduta dal vescovo Tremolada: si parte dalla Cattedrale e si arriva alla Basilica di Santa Maria delle Grazie. Sabato 7 settembre alle 20.30 è previsto il Rosario con un momento di adorazione in Basilica. Domenica 8 settembre, solennità della Natività di Maria, le Sante Messe in Basilica sono alle 7.30, alle 9, alle 10.30, alle 12, alle 15, alle 16 (con la preghiera di affidamento dei bambini a Maria) e alle 18 presieduta dal Vescovo.
Il complesso di Santa Maria delle Grazie, scrigno di spiritualità e d’arte che affonda le sue radici nel Medioevo, è legato alla figura di San Paolo VI. Proprio all’altare del Santuario, il giovane Giovanni Battista Montini celebrò la sua Prima Messa. Per questo, dal 2014, il luogo di culto mariano è riconosciuto, anche, come “Santuario montiniano”. Nei suoi otto secoli di storia è stato un punto di riferimento costante per la devozione nei confronti della Vergine e, di pari passo, si è ampliato, modificato, arricchito con continuità di dipinti, decori scultorei e plastici di alta qualità. Moretto, Bagnadore, Camillo Procaccini, Grazio Cossali, Antonio Gandino sono solo alcuni dei protagonisti della cultura figurativa bresciana e non che, fra Cinquecento e Seicento, arricchiscono, con le loro opere, gli altari e il presbiterio della Basilica. Ai maestri delle valli comasche e luganesi si deve la sorprendente decorazione in stucco modellato e dipinto che orna con centinaia di figure la volta delle navate e del presbiterio; un’opera unica nella Brescia barocca per qualità, vastità e armonia. Sono, invece, l’architetto Antonio Tagliaferri e i pittori Modesto Faustini e Cesare Bertolotti a guidare il restauro ottocentesco del Santuario, la piccola cappella che custodisce l’immagine miracolosa della Madonna delle Grazie, onorata e amata oggi come nei secoli passati, facendone un esempio significativo della cultura architettonica e pittorica del tardo Ottocento.