Mantenere sempre vive la solidarietà e la cura
Rileggi alcuni passaggi dell'omelia pronunciata dal Vescovo alle Grazie il 31 dicembre
Con il canto del Te Deum si eleva al Padre della misericordia la nostra lode e il nostro ringraziamento per i benefici ricevuti, e si fa memoria di quanto ci è accaduto, di felice e di doloroso, "per ricevere la grazia di Dio che in ogni evento ci raggiunge".
Nell'omelia del 31 dicembre alle Grazie il vescovo Pierantonio ha ripreso alcuni momenti significativi del 2023 e ha affidato alla Beata Vergine Maria il nuovo anno.
Le guerre
"È stato un anno segnato dalla ferita profonda della guerra scoppiata in medio Oriente, nella terra che vide la presenza dello stesso Signore Gesù. Una guerra che si è intrecciata con quella già in corso ai confini del nostro continente europeo tra Russia e Ucraina. Un senso di sgomento e un dolore profondo è sorto in tutti noi, unito alla pietà per le vittime, soprattutto quelle innocenti. La pietà si è fatta preghiera e ancora in questo momento essa si eleva a Padre di ogni consolazione per chiedere una pace che giunga presto e che sia duratura, non solo in questi territori ma in tutti i luoghi dove ancora risuona il suono cupo delle armi. È una preghiera che domanda anche il sostegno per ogni uomo e donna di buona volontà, per quanti generosamente si stanno operando affinchè siano aperte vie di riconciliazione, si giunga ad accordi che spengano il fuoco dei conflitti".
La capitale della cultura
"La nostra città e il nostro territorio bresciano ha vissuto in questo anno la felice esperienza dell’anno di Brescia-Bergamo capitale della cultura. È stata un’occasione unica, accolta con intelligenza e creatività, che ha riunito le migliori energie di queste due città, nella valorizzazione e nella presentazione del proprio patrimonio artistico e culturale. Non è mancata anche una riflessione approfondita e condivisa sui vari aspetti dell’attuale vita sociale, volta ad affrontare con maggiore lucidità le sfide del momento. Le iniziative proposte, numerose e interessanti, hanno visto coinvolte tutte le istituzioni della nostra città e del nostro territorio, con una significata partecipazione da parte dei giovani".
Il bene seminato
"Molto del bene che in questo anno è stato compiuto non ha però avuto gli onori della ribalta e nemmeno ha preteso di averli. È soprattutto per questo bene discreto e nascosto che in questo momento vogliamo elevare a Dio il nostro Te Deum di ringraziamento. Pensiamo in particolare al senso del dovere e della giustizia che ha condotto molti a compiere giorno per giorno quanto richiesto dalla propria coscienza; all’affetto invincibile e paziente dei genitori nei confronti dei propri figli e alla generosa dedizione degli insegnanti e degli educatori; all’impegno degli uomini e donne rappresentanti delle Istituzioni, che hanno fatto della responsabilità la regola del loro comportamento; alla testimonianza generosa degli appartenenti alle varie associazioni di volontariato, che hanno diffuso nel nostro territorio il buon profumo della solidarietà; alla coraggiosa carità di chi è andato incontro ai poveri, agli abbandonati, agli emarginati e si è preso cura di loro; alla creatività e all’intelligenza di quanti, imprenditori e dirigenti, hanno fatto del lavoro un’esperienza di dignità personale e di reciproca collaborazione. Quello che noi chiamiamo l’ordinario della vita in realtà nasconde tesori preziosi, che impediscono al mondo di precipitare nel buio dell’egoismo e dell’indifferenza".
L'attenzione agli ultimi
"Mentre ringraziamo il Signore nostro Dio per tutto questo, chiediamo a lui che si mantengano sempre vive nella nostra città e nelle nostre terre la dedizione, la responsabilità, la solidarietà, la cura, l’umile servizio e la carità. Il Signore ha fatto alla nostra terra la grazia di un dignitoso livello di benessere economico: che questo non spenga mai la sollecitudine per le povertà manifeste ma anche per quelle nascoste, difese da un pudore istintivo tipico della nostra gente. Restiamo sempre aperti alle attese di chi è alla ricerca di un motivo per sperare".
L'attenzione ai giovani
"All’attenzione per i più poveri vorrei poi che si affiancasse, in modo sempre crescente, l’attenzione per i nostri giovani e nostri ragazzi, per la nuova generazione. Molte persone stanno dedicando le loro migliore energie all’accompagnamento educativo. È un compito arduo ma affascinante e assolutamente necessario. C’è bisogno di un grande ascolto e di tanta sapienza. Mentre ringraziamo la Provvidenza di Dio per quest’opera preziosa compiuta da molti, domandiamo a lui sostegno e conforto per quanti vi si dedicano con generosa perseveranza".
Il ringraziamento alla Chiesa di Brescia
"Vorrei innalzare a te, o Signore, il mio ringraziamento per la tua Chiesa che è in Brescia, per i suoi sacerdoti, i suoi diaconi, i suoi consacrati e le sue consacrate, per tutti coloro che nelle comunità cristiane vivono la corresponsabilità del servizio, per tutti i battezzati che offrono negli ambienti che frequentano la buona testimonianza del Vangelo. A tutti va anche il mio personale ringraziamento. La Chiesa la si costruisce insieme e ognuno è chiamato a dare il suo prezioso contributo. Stiamo cercando insieme di capire su quali strade il Signore intende condurci, in questo momento di profonde trasformazioni. Facciamo tesoro del nostro passato, di una tradizione ricca e preziosa, ma non temiamo di guardare avanti, di essere figli del nostro tempo e di offrire il tesoro del Vangelo alla società di oggi. Piuttosto domandiamoci in che modo questo debba avvenire, affinchè il Vangelo porti il suo frutto di vita".