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Brescia
di FABIO COLPANI 03 lug 2019 08:26

Lourdes, esperienza che cambia il cuore

La testimonianza di un barelliere in preparazione al tradizionale pellegrinaggio del mese di agosto a Lourdes

Come trasferire su carta tante emozioni, tante sensazioni, tanti momenti di amicizia e comunione, tanti sorrisi e risate e, sì, anche tanta stanchezza fisica e qualche disguido, ma anche tanta umanità e tanta fede? Già perché un pellegrinaggio a Lourdes con l’Oftal è questo e molto altro… È un qualcosa che potrei raccontare a tutti, ma che a molti di coloro che ascoltano lascerà sempre un qualcosa di incompleto, qualcosa che non capiranno, appunto perché quel pezzettino che manca lo potrà capire solo chi l’ha vissuto con me o l’ha fatto tempo prima. Potrei raccontare delle tante ore di pullman, potrei raccontare delle sveglie alle 5 del mattino, potrei raccontare delle nottate rimasto sveglio per un turno, potrei raccontare del sudore, della fatica, della pazienza che in certi casi serve ed è necessaria. E dopo tutto questo magari mi prenderanno per matto e mi chiederanno il perché. Potrei raccontare anche dei tanti bei momenti trascorsi: delle chiacchierate, delle amicizie vecchie e nuove, di tanta gente incontrata o ritrovata, di quella felicità che traspare negli occhi di tutti, dei sorrisi che ti riempiono la giornata, della pacca sulla spalla che ti fa dimenticare la fatica. E allora magari qualcosa potranno capire... Non potrei però spiegare la felicità e la gioia negli occhi dei nostri malati e sono proprio loro che ti danno la forza di andare avanti, sempre! Non potrei però spiegare le emozioni che ho provato con uno di loro durante il passaggio alla grotta: la fede e la forza che ho sentito quel giorno non le dimenticherò mai. E ripensandoci una lacrima di commozione torna a bagnarmi gli occhi come quel giorno, o forse di più! Non potrei spiegare cosa si prova ad essere lì, nel silenzio della notte, davanti alla grotta, anche sotto la pioggia a volte, sicuri che Lei ti ascolta e sentirti libero di dirle tutto quello che hai nella testa. Non potrei spiegare come mai aspetti, quasi con ansia, che sia ancora una volta agosto per tornarci; non potrei spiegare il perché ti serva l’essere là, ma forse è vero che quando un luogo, anzi quando quel luogo, quella grotta, ti entrano dentro, la voglia di tornarci è sempre più forte… E non importa quante volte sia già successo… Per una settimana ti lasci tutto a casa e parti, sì, per dare una mano, ma anche per ritrovare te stesso...

FABIO COLPANI 03 lug 2019 08:26