La visita di S. Carlo a Lovere
Se noi adesso, in un verbale di delibere comunali o del Consiglio pastorale parrocchiale ci lasciassimo andare a scrivere pindarici versi personali, ci prenderebbero per svitati. Invece Manfredo Celeri (parroco o collaboratore parrocchiale?) doveva essere dotato di un’incontenibile vena poetica e non resiste: S. Carlo Borromeo visita la parrocchia di Lovere nel 1580 e sul registro che ne verbalizza la visita, appone i suoi indimenticabili versi. Premette di aver comprato il registro nel negozio “All’insegna dell’aurora” per una lira e dieci soldi e poi compone. Ci permettiamo di tramandare le due strofe più significative: “Saggio guerriero antico/mai non ferisce in fretta/esamina il nemico: il suo vantaggio aspetta:/e gl’impeti dell’ira/cauto frenando va/ Muove la destra, il piede,/finge, s’avanza e cede:/fin che ‘l momento arriva/che vincitor lo fa.” Dai quali versi si intuisce che “uno spirto guerrier entro [gli] rugge” di foscoliana memoria.
Archivio parrocchiale di Lovere, Visita apostolica di S. Carlo Borromeo, 1580]