La testimonianza di suor Nazarena
Nel giorno della Trasfigurazione del Signore sono state celebrate a Bassano del Grappa le esequie di suor Nazarena Zorzetto
"La parrocchia delle Sante Capitanio e Gerosa, l’Istituto delle suore di carità e i parenti hanno una Santa in Cielo".Nel giorno della Trasfigurazione del Signore sono state celebrate le esequie di suor Nazarena Zorzetto. "Il cammino della vita cristiana - ha detto nell'omelia padre Domenico Fidanza, parroco della comunità cittadina delle Sante Capitanio e Gerosa - è un continuo salire e scendere dal monte della Trasfigurazione". Nella vita santa di suor Nazarena, padre Domenico ha individuato tre momenti: la salita al Monte Tabor all'età di 16 anni, ultima di 7 figli e originaria di San Donà di Piave; "è il Tabor dell’innamoramento, della scoperta di Cristo come Sposo fedele". Tante le salite al Monte Tabor durante i 63 anni di consacrazione religiosa "nell’adesione alla volontà di Dio e nei vari servizi che le sono stati affidati all’interno dell’Istituto: nove anni a Lovere, 16 anni alle scuole di Binasco, altri anni come superiora delle comunità religiose di Melegnano, Siziano, Mulazzano, Villanterio e Verolanuova, poi il trasferimento a Brescia nel 2016". Senza dimenticare l'esperienza della malattia iniziata nel 2015. Ha definito la malattia "un dono che l'ha aiutata "a capire ciò che conta davvero. Ha offerto sull’altare ogni giorno la sua sofferenza per il bene della Chiesa e per la santificazione dei sacerdoti. Certa della Resurrezione di Gesù non ha avuto paura di salire per questa esperienza".
Nell'ultimo tratto di strada l'ha accompagnata la meditazione di Santa Bartolomea: “Sono nelle mani di un Dio che mi ama da Padre”. "La frase della Santa è stato il suo progetto di vita, la sua certezza. Era scritta nella sua camera di Brescia vicino al Crocifisso e l’ha scelta come frase ricordo del rendimento di grazie del 60° di professione con la celebrazione
eucaristica presieduta dal suo alunno, il vescovo Andrea Migliavacca, e animata dal suo amato coro. Le continue salite e discese dal monte hanno trasfigurato la sua esistenza, il suo dolce e discreto sorriso è stato il segno visibile di una vita trasfigurata e illuminata dalla luce di Dio che rifletteva nel suo sguardo".
Testimone autentica. "Incontrando suor Nazarena abbiamo fatto esperienza di Dio e godendo della sua presenza abbiamo intravisto già qui sulla terra una esistenza autentica e
trasfigurata. I consigli evangelici di obbedienza, povertà e castità in questo ultimo tratto di strada si sono resi ancor più visibili donandoci una testimonianza edificante:
completamente abbandonata alla volontà di Dio, spogliata di tutto ciò che appesantiva il viaggio e pronta all’incontro con il Signore Risorto che ha cercato e atteso. Sorprende dalle testimonianze la certezza di una pace interiore e di una serenità, che solo da Dio posso provenire. Questa pace è il segno di consolazione affidato a ciascuno di noi".
L'invito finale. "Ora ti preghiamo - ha concluso padre Domenico - affinché tu possa intercedere per noi e perché ci aiuti a vivere bene il nostro pellegrinaggio terreno tra le salite e le discese dal monte Tabor. Ringraziamo Dio per aver messo sulla nostra strada una suora, una mamma una sorella, una affidabile presenza. Ora, finalmente libera dall’affanno della
sofferenza, sei pronta a godere della Carità e nella Carità eterna di Dio".