La profilazione di un vescovo
Scorriamo con curiosità l’elenco delle caratteristiche che, nella prima metà del Novecento, erano ritenute necessarie per un buon vescovo: ‘Quesiti intorno alle qualità dei soggetti da promuoversi all’episcopato in Italia’. Innanzitutto si vuole sapere come sia collocata la famiglia, sia dal punto di vista religioso che politico, se abbia studiato e/o insegnato, se abbia dimostrato ‘attaccamento verso la S.Sede’ e abbia dato prova di ‘professare sane dottrine’ sia in ambito religioso che politico, se sia moralmente ineccepibile e dotato di ‘indole dolce e paziente’, se sia ‘attivo e spedito nell’agire, accorto nel maneggio degli affari e versato nell’amministrazione’, se abbia dimostrato doti di prudenza, diligenza, generosità verso i poveri, pietà nel ministero e ben disposto alla predicazione, se nel ‘vestire, incedere, conversare mostri gravità e sodezza senza affettazione’. Non sarebbe male se i candidati a ricoprire ruoli pubblici nel parlamento della Repubblica, fossero passati al vaglio di una buona parte di queste virtù.