La pienezza è una persona
Natale è alle porte e anche il periodo dell’Avvento. Mai come in questo anno particolare abbiamo desiderato che qualcosa potesse suc-cedere, di bello, s’intende. Sembra che le luci non vogliano illuminare le nostre città e che nelle nostre case si vivrà un periodo sottotono. Onestamente, chi ha voglia di festeggiare in questo periodo storico? Il desiderio del Natale si scontra con la realtà precaria, incerta e di sofferenza.
Addirittura, gli spot pubblicitari natalizi che riempivano le trasmissioni televisive sembrano fuori luogo, creando così un contrasto evidente tra feste e dolore. Come si fa a festeggiare, se non si è più certi di nulla? Anche nelle nostre scuole potremo invitare i genitori all’appuntamento per scambiarci gli auguri natalizi?
Pienezza dei tempi. Prendo in prestito l’espressione “giunta la pienezza dei tempi”, che risuonerà nelle prossime liturgie. Il Mistero nascosto, atteso da secoli, giunge in questa pienezza. Intendiamoci sul significato. Potremmo pensare ad un periodo di pace cosmica, dove i popoli del mondo si sentono amici. Oppure credere che l’Incarnazione di Suo Figlio possa accadere in una famiglia preparata, gioiosa di accogliere il dono di una nuova vita.
Un periodo buio. Eppure, noi sappiamo che, in quel periodo, il popolo eletto era sotto la dominazione romana che lo opprimeva, affermando la propria autorità. Un dittatore governava quelle terre. Come se non bastasse, l’imperatore romano aveva indetto perfino un censimento. Da qui moti di resistenza. Una coppia di giovani sposi, Maria e Giuseppe, aveva accolto il concepimento del loro figliolo, mettendo in crisi la loro relazione di sposi promessi. La paura del ripudio prima, la nascita lontano da casa e in una grotta poi, infine la fuga in Egitto, terra straniera, per salvare il bambino. Insomma, nulla a che fare con una pienezza dei tempi tranquilla.
La Luce vera. Dio arriva in quel periodo particolare della storia di quel popolo e nel trambusto della vita di una giovane coppia. Un periodo tribolato per tutti. Eppure, in quel buio si accende una luce: la Luce vera. In quelle contraddizioni è annunciata “la pace agli uomini che Dio ama”.
La pienezza è Gesù. Si rincorrono gli inviti a Giuseppe di “non temere”, di vivere i propri sogni di giovane papà. Colui che viene è il senso della storia; anche della nostra storia tribolata di questo periodo assurdo. “Vi annuncio una grande gioia… oggi è nato per voi il Salvatore”. Oggi: da quando è stata pronunciata questa parola, ogni buona notizia ha un oggi e ogni oggi ha una grande gioia annunciata. Forse siamo invitati a vivere il nostro “oggi” come l’oggi della storia della salvezza, l’unico momento nel quale Dio manifesta la Sua Misericordia e viene incontro alle nostre povertà. La pienezza è una persona: Gesù. Oggi a tutte le nostre scuole e a nome di esse: buon Natale!