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Brescia
di PIERANGELO MILESI, IDRC E VICEPRESIDENTE NAZIONALE DELLE ACLI 31 gen 2025 08:16

La pace è un’urgenza educativa

L’insegnamento della Religione Cattolica (Irc) rappresenta, oggi più che mai, uno spazio educativo privilegiato per promuovere valori universali come la cittadinanza responsabile, la pace e il rispetto reciproco. In un mondo segnato da conflitti, polarizzazioni, disuguaglianze e sfide globali, l’Irc può offrire un contributo prezioso per formare giovani consapevoli, capaci di leggere la realtà con occhi nuovi e di impegnarsi attivamente per costruire un futuro migliore. La centralità dell’Irc risiede nella sua capacità di coniugare, culturalmente, riflessione teologica, antropologica e sociale, intrecciandosi con i grandi temi della convivenza civile e del bene comune. Non si tratta di mera trasmissione di conoscenze su Cristo e sul Vangelo, ma di favorire una comprensione più profonda del senso della vita e delle relazioni umane, attingendo ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa (Dsc). Nella Dsc, la cittadinanza è concepita come una vocazione a partecipare attivamente alla costruzione di una società giusta e solidale. Attraverso l’Irc, gli studenti possono riflettere su temi fondamentali come la dignità della persona umana, la solidarietà e la sussidiarietà, il lavoro umano e la destinazione universale dei beni, imparando a vivere la cittadinanza come un impegno quotidiano. In classe, questa prospettiva può tradursi in attività che stimolano il dialogo interculturale, il rispetto delle diversità e il senso di corresponsabilità. Gli studenti vengono invitati a confrontarsi con le sfide del mondo contemporaneo – dall’emergenza demografica e climatica all’accoglienza dei migranti, dalla transizione digitale alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale - alla luce dei valori evangelici e delle indicazioni della Dsc. Anche la pace è un’urgenza educativa e sociale. Come insegna Papa Francesco, la pace non è solo l’assenza di guerra, ma “un lavoro artigianale” che richiede dialogo, giustizia e volontà politica. L’Irc, inserendosi in questo orizzonte, educa alla pace come scelta quotidiana, che parte dalla relazione con se stessi e con gli altri.

Le parole del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa ci ricordano che “la pace è frutto della giustizia” e che nessun vero progresso è possibile senza una solidarietà autentica. Questo principio ispira l’Irc a promuovere un’educazione che non si limiti alla trasmissione di contenuti, ma che favorisca una cultura della pace, aiutando gli studenti a diventare operatori di riconciliazione nelle loro comunità.

L’Irc, quando vissuto in modo autentico e creativo, è una straordinaria occasione di formazione integrale delle coscienze dei giovani, unendo fede e ragione, spiritualità e azione. La DSC offre in questo senso una guida efficace per tradurre i valori cristiani in gesti concreti: dal rispetto per la vita e la dignità umana alla costruzione di reti di solidarietà e collaborazione. In un contesto scolastico sempre più pluralista, l’Irc non si rivolge solo agli studenti cattolici, ma si propone come uno spazio di dialogo aperto e inclusivo. La proposta educativa si declina nel rispetto delle convinzioni di ciascuno, ma con il coraggio di proporre un’etica della responsabilità e della cura, capace di trasformare le fragilità in opportunità di crescita collettiva. L’esperienza associativa delle ACLI ha costituito per me uno stimolo qualificante per meglio interpretare la vocazione di insegnante e operatore pastorale nel valorizzare questa dimensione educativa, rendendola sempre più attuale, ancorata alla realtà e incisiva nella vita e nella speranza dei giovani che si confrontano con la proposta dell’Irc.


PIERANGELO MILESI, IDRC E VICEPRESIDENTE NAZIONALE DELLE ACLI 31 gen 2025 08:16

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