La luce di Dio si diffonda
Loredana Boniotti è pronta per la sua prima Professione religiosa. 34 anni, Loredana ha un entusiasmo e un sorriso che non la abbandonano mai. Dopo aver organizzato la giornata di festa per domenica 9 ottobre, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Cemmo, la novizia camuna ha già iniziato il trasloco a Lumezzane, dov’è stata chiamata con suor Sara, suor Enrica e suor Roberta per l’apertura di una nuova comunità delle suore di S. Dorotea di Cemmo, a servizio dell’Unità Pastorale. Loredana si racconterà anche alla comunità di Sellero in cui è nata e cresciuta attraverso una serata in cui la musica, una delle sue grandi passioni, si intreccerà con la narrazione della sua vocazione. L’appuntamento è per il 5 ottobre alle 20.30 presso la sala Fornaci della Scianica. Parteciperà il coro “Senza Nome” di Darfo. Nel frattempo, si è dedicata alle nostre domande.
Quali eventi le hanno fatto scegliere di intraprendere questo cammino?
Sono stata per tanto tempo quasi “sorda” ai segnali che il Signore mi mandava, finché la percezione che c’era “Qualcosa di più grande e importante” sì è fatta spazio in me, anche se mi appariva lontano. Gli eventi decisivi sono stati prima la Gmg di Cracovia del 2016, dove tutto mi parlava di Dio, e poi l’esperienza di preghiera e amore avuta dopo un delicato intervento chirurgico a cui mi sono dovuta sottoporre cinque anni fa. Trasferirmi a Cemmo per accostarmi alla vita della comunità è stato naturale: lì, da subito, mi son sentita a casa.
Com’è stato successivamente il suo percorso vocazionale?
Ho trascorso due anni a Milano, in una scuola delle Dorotee. Qui, oltre a conoscere più da vicino la famiglia religiosa e capire se fosse la mia strada, ho potuto fare ciò che più amo: stare con i bambini. Era un’attività che già avevo intrapreso anni prima nel mio paese, in una piccola ludoteca. Quand’ero a Milano è arrivato il Covid, le scuole hanno chiuso, ma ho continuato a mantenere i contatti con i piccoli e mi sono inserita nella Caritas della zona, per distribuire cibo a chi in quei mesi era rimasto senza nulla. Poi sono tornata a Cemmo per il noviziato e, oltre a dedicarmi allo studio, ho operato sia nella scuola dell’infanzia che nell’oratorio di Capo di Ponte e di Darfo”.
Il carisma della Beata Cocchetti, la fondatrice delle Dorotee di Cemmo, l’ha ispirata e guidata nel suo percorso?
Certamente, mi ha affascinato di lei la sua semplicità nel testimoniare Dio attraverso l’amicizia, la sua attenzione ai più piccoli, la lungimiranza e il coraggio. La penso come una donna “luminosa”. La stessa “luce” di chi ha incontrato il Signore, che percepisco sui volti delle suore, ma anche in diversi laici, e in don Mario Bonomi, per anni parroco a Sellero e importante guida per me.
Giovane e creativa, sarai una suora che a sua volta spronerà i ragazzi e le ragazze ad avvicinarsi a questa luce?
Spero di riuscire a trasmettere la gioia di sentirsi amati da Dio e la bellezza di essere custoditi da Lui, che ci vuole bene proprio così come siamo, con pregi e difetti.