L'unzione degli infermi al vescovo Pierantonio
Al termine della sessione degli esercizi spirituali della Conferenza episcopale lombarda all’eremo card. Martini a Montecastello, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha conferito il Sacramento dell’Unzione degli Infermi al nostro vescovo Pierantonio.
Come diceva Sant’Agostino, “Per voi sono Vescovo, con voi sono cristiano”. Il vescovo Pierantonio ha voluto ricevere questo sacramento per porre un gesto esemplare di vita cristiana, per vivere cioè da cristiano il tempo della malattia. “La malattia e la sofferenza – si afferma nel Catechismo della Chiesa Cattolica – sono sempre state tra i problemi più gravi che mettono alla prova la vita umana. Nella malattia l'uomo fa l'esperienza della propria impotenza, dei propri limiti e della propria finitezza. La malattia può condurre all'angoscia, al ripiegamento su di sé, talvolta persino alla disperazione e alla ribellione contro Dio. Ma essa può anche rendere la persona più matura, aiutarla a discernere nella propria vita ciò che non è essenziale per volgersi verso ciò che lo è. Molto spesso la malattia provoca una ricerca di Dio, un ritorno a lui”.
Come tutti i sacramenti, l'Unzione degli Infermi è una celebrazione liturgica comunitaria, sia che abbia luogo in famiglia, all'ospedale o in chiesa, per un solo malato o per un gruppo di infermi. L’unzione conferita al nostro Pastore è stata preceduta dall’imposizione delle mani sul capo del Vescovo da parte dei confratelli Vescovi delle Chiese lombarde. L’Unzione degli Infermi è grazia dello Spirito Santo. “La grazia fondamentale di questo sacramento – come scrive sempre il Catechismo della Chiesa Cattolica – è una grazia di conforto, di pace e di coraggio per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia; rinnova la fiducia e la fede in Dio e fortifica contro le tentazioni del maligno”. Tutto questo smentisce la mentalità comune, che purtroppo rimane diffusa anche tra i praticanti, secondo la quale il sacramento (chiamato anche Estrema Unzione) sia da somministrare solo negli ultimi istanti di vita, quando il malato non è più cosciente.
Per il nostro vescovo Pierantonio e per tutte le persone che vivono una condizione di fragilità, la Chiesa bresciana prega così: “Maria, Regina degli Apostoli e salute degli infermi, intercedi, sostieni ed accompagna il nostro Pastore e tutte le persone fragili e sofferenti, perché cresca la loro forza interiore e sappiano essere espressione della bellezza e della tenerezza di Dio, che è Amore, generazione e vita”.