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Brescia
di LUCIANO FEBBRARI 02 gen 2020 16:36

L'universalità della Chiesa

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Il 6 gennaio alle 15.30 il Vescovo presiede in Cattedrale la Messa delle Genti nella quale si alternano i canti e le letture nelle diverse lingue

La Messa delle genti è una giornata nella quale si respira l’universalità della Chiesa. Il 6 gennaio, in Cattedrale, il vescovo Pierantonio presiede la Messa delle Genti. “Il tema dell’accoglienza dei migranti – spiega don Roberto Ferranti – è stato tante volte anche quest’anno al centro del dibattito nelle nostre comunità e spesso non sappiamo come affrontarlo. Da credenti noi abbiamo la possibilità di riflettere usando anche la nostra fede”, ecco perché lunedì 6 gennaio 2020, solennità dell’Epifania, la Diocesi di Brescia, come da tradizione, celebra la “Festa delle Genti”, con la Messa presieduta dal Vescovo. Alla celebrazione saranno presenti le diverse comunità migranti cattoliche residenti a Brescia e provincia, che animeranno la preghiera con i loro canti e costumi tradizionali. “È una occasione che abbiamo per rendere evidente un messaggio di accoglienza che già si realizza nella nostra città e provincia, un’accoglienza che parte soprattutto dalla Fede che ci rende realmente fratelli e sorelle”. Ciascuno ha un dono da offrire: ciascuna cultura, ciascuna tradizione liturgica, lingua, ciascuna abitudine di vita, se è buona, può essere condivisa, deve formare la Chiesa dalle Genti. Non possiamo restare chiusi nel proprio gruppo, nella propria celebrazione e tradizione: ciascuno merita di essere stimato nel dono che offre. Nella Chiesa ciascuno sente di dover offrire il suo dono, nessuno è autorizzato a pensare soltanto a sé stesso. I canti con i cori etnici, l’animazione liturgica affidata alle singole Comunità, le letture proclamate nelle diverse lingue… La Cattedrale diviene la cornice di un unico, magnifico mosaico di colori, suoni, lingue e abiti tradizionali.

L’accoglienza. Sul valore dell’accoglienza all’interno delle nostre comunità risulta sempre di stretta attualità il testo “Stranieri, ospiti, concittadini” scritto dal vescovo emerito Luciano Monari. “Giungono nella nostra terra persone che provengono da altre Chiese. (...) Ogni comunità cristiana è una realizzazione particolare dell’unica Chiesa santa, cattolica e apostolica. Ogni comunità cristiana è quindi chiamata ad accogliere i credenti battezzati da qualunque parte essi provengano: sono a pieno titolo membri delle nostre stesse comunità . Questo richiede una sensibilità attenta sia da parte di chi arriva sia da parte di chi accoglie. (...) Proprio perché identità e storia della Chiesa bresciana sono ricchissime è molto facile che chi viene da fuori si senta estraneo e abbia, all’inizio, l’impressione di essere respinto dalla nuova comunità: quanto più una comunità è ‘strutturata’, tanto più alta appare la soglia di ingresso”.

LUCIANO FEBBRARI 02 gen 2020 16:36