L’ospite piu’ strano: il dolore in noi
Più di tanto, sinceramente, non lo conoscevo, ma sollecitata dal ricordo di don Giovanni Antonioli apparso in questi giorni sul GdB ho pensato di provare a vedere cosa poteva esserci in Archivio di/su di lui. E infatti ci sono tanti scritti, lettere, articoli e testimonianze. Veramente sopraffatta dall’abbondanza di tanta memoria, ma soprattutto rapita dai tanti pensieri profondi e leggeri allo stesso tempo che scaturiscono dalle sue parole, ho pensato di ricordarlo brevemente anche da queste righe. L’occasione è una conferenza/dibattito che il famoso filosofo padre Breton, lungamente amico di don Giovanni, tenne ad Esine nel 1985 sul problema del dolore in don Antonioli che, come si sa, fu affetto per decenni dal morbo di Parkinson e scrisse, in merito a questa sua esperienza “L’ospite più strano”. Nel dattiloscritto di padre Breton colpisce un passaggio dove si dice che ‘il dolore è in noi, ma senza di noi’: ogni dolore si presenta come esteriore, è una passione che ci altera, che ci fa sempre altro, ma facendoci rimanere i medesimi uomini e donne; ecco le parole di Breton: ‘Così intimo a noi, sembra essere altro da noi e questa coincidenza di un’alterità fondamentale e di un’ identità sentita fa, in un certo senso, il paradosso del dolore come ospite strano’, come disse don Antonioli, ‘il più strano’.