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Brescia
di GABRIELE FILIPPINI 09 dic 2024 09:55

In ricordo di don Dino Capra

Nato a Chiari il 16.6.1947; della parrocchia di S. Antonio di Padova, città; ordinato a Brescia il 10.6.1972. Vicario cooperatore al Gesù Divin Maestro, Roma dal 1972 al 1974. Vicario cooperatore a Rovato dal 1974 al 1976. Parroco a Prabione dal 1976 al 1986. Direttore dell’Eremo “Card. Carlo Maria Martini” di Montecastello dal 1976 al 2021. Delegato del Vicario generale per l’assistenza pastorale degli Enti e delle Istituzioni ecclesiali afferenti alle realtà delle Comunicazioni sociali della diocesi di Brescia dal 2021. Deceduto a Gavardo l'11.10.2024. Funerato il 13.10.2024 a Brescia - S. Antonio da Padova e sepolto a Brescia - S. Bartolomeo.

Corale e sentito cordoglio ha suscitato in tutta la diocesi la notizia della morte di don Dino Capra, poiché era uno dei sacerdoti più conosciuti e stimati della Chiesa bresciana per aver diretto per 45 anni l’Eremo di Montecastello, sempre accogliente verso preti e laici.

Nato a Chiari dove il padre, insegnante e musicista, era organista della chiesa di S. Bernardino e, forse per questo, fu battezzato col nome dal santo francescano di Siena, quando aveva 10 anni la sua famiglia si trasferì a Brescia nella parrocchia oltre Mella dedicata a S. Antonio, affidata ai Padri filippini della Pace e don Capra ebbe come parroco il card. Giulio Bevilacqua che influì non poco sulla sua sensibilità liturgica ed ecclesiale.

Dopo l’ordinazione fu destinato come curato nella parrocchia romana di Gesù Divin Maestro dove rimase per due anni, intensi di lavoro nell’ambito della pastorale giovanile. Tornato a Brescia per altri due anni fu curato a Rovato e nel 1976 fu nominato direttore di Montecastello. E nella lunga stagione trascorsa nella casa di spiritualità, affiancato dalla piccola comunità delle Suore Dorotee di Cemmo, ha lanciato il luogo, a picco sul lago di Garda, come vera oasi di silenzio, ascolto e meditazione della Bibbia, preghiera, formazione. Assiduo frequentatore dell’Eremo fu il card. Carlo Maria Martini e, pertanto, dopo la radicale ristrutturazione della casa arredata con gusto e semplicità, don Dino titolò l’Eremo proprio al biblista Arcivescovo di Milano. E durante la sua direzione avvenne anche il fondamentale passaggio di proprietà dall’Azione Cattolica alla Diocesi.

Sacerdote dal carattere aperto e sereno, sagace e acuto, buono e sincero sempre, don Dino è stato un preparato predicatore di esercizi e ritiri. Conosceva bene la Sacra Scrittura e i documenti del Concilio Vaticano II, la Chiesa del nostro tempo e i problemi sociali. Ma non è stato solo l’uomo della Parola ma anche dell’ascolto: sapeva capire chi gli apriva il cuore, dare consigli, parole di conforto, compagnia nella “lettura dei segni dei tempi”. Le porte dell’Eremo di Montecastello sono sempre state aperte a tutti: a coloro che desideravano affinare la loro spiritualità e a coloro che erano in sofferta ricerca di senso. Per nulla clericale nel suo stile di vita ha intessuto rapporti significativi anche con tanti laici di ogni condizione.

“Grazie Signore – scrisse – per avermi chiamato all’Eremo di Montecastello, dove il silenzio sta all’ombra della Parola e la vita comune nello Spirito costruisce la chiesa di oggi e di domani”.

Lasciato l’Eremo si stabilì al Centro pastorale Paolo VI in città, svolgendo volentieri il ruolo di consigliere ecclesiastico della Fondazione San Francesco di Sales per i media diocesani. Lavorò con passione nel nuovo incarico fino a quando si ripresentò una malattia che aveva già affrontato e superato in passato. Dopo alcuni ricoveri si rese opportuna la collocazione presso la Rsa Elisa Baldo di Gavardo, dove, come ben disse mons. Angelo Gelmini durante la veglia funebre “il silenzio che ha insegnato gli è stato maestro nell’ultima fase della vita”. Infatti don Dino, nel silenzio della sofferenza, confortato da familiari, amici, dalle Umili Serve e da una lettera di papa Francesco si è preparato all’incontro con sorella morte. I suoi partecipatissimi funerali presieduti dal Vescovo furono celebrati nella chiesa di S. Antonio. Ora riposa in pace nel cimitero di S. Bartolomeo.  


GABRIELE FILIPPINI 09 dic 2024 09:55