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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 28 mar 2025 06:14

Il ritorno da Roma dei tessitori di speranza

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Le parole del vescovo Tremolada al termine del pellegrinaggio giubilare diocesano

Gli ottocento bresciani che, accompagnati da una trentina di sacerdoti, lo scorso 24 marzo erano partiti alla volta di Roma per vivere, con il vescovo Tremolada, il pellegrinaggio giubilare diocesano, hanno fatto ritorno nelle loro comunità. Dopo la celebrazione, con il passaggio della porta Santa, nella basilica di San Paolo fuori le mura nella mattinata di ieri, giovedì 27 marzo, hanno intrapreso la via del ritorno a Brescia forse stanchi nel corpo, perché i ritmi delle giornate romane sono stati particolarmente intensi, ma arricchiti nello spirito dall’esperienza vissuta come “pellegrini di speranza”. 

Mons. Tremolada ha condiviso passo per passo il loro cammino, dalla celebrazione penitenziale seguita dalla celebrazione della Santa Messa al Santuario del Divino Amore lunedì 24 marzo, alla celebrazione conclusiva in San Paolo fuori le mura.

Le immagini pubblicate in questo sito hanno documentato la ricchezza delle giornate del pellegrinaggio giubilare, dal cammino da Castel Sant’Angelo alla Porta Santa in San Pietro del 25 marzo, alla celebrazione pomeridiana in Santa Maria Maggiore, presieduta dal card. Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio. E poi, ancora, il momento giubilare nella basilica di San Giovanni in Laterano (anche qui con il passaggio della Porta Santa e la celebrazione della Santa Messa)

Salutando gli 800 pellegrini al momento della loro partenza per il rientro a Brescia, il vescovo Tremolada ha dedicato loro un pensiero, che è a tutti gli effetti un mandato. “Al termine di queste giornate – ha affermato - vorrei riprendere le parole che abbiano utilizzato per presentare questa iniziativa. Riadattando al nostro cammino diocesano quanto scritto da papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo, dove ha invitato a essere “pellegrini di speranza”, avevamo ricordato che avremmo affrontato queste giornate romane come “tessitori di speranza”. A partire da questa bella esperienza che abbiamo vissuto, una vera e propria immersione nei luoghi della fede a Roma, tutti dobbiamo avvertire il desiderio di far percepire la bellezza del Vangelo alle persone che incontreremo una volta ritornati nelle nostre comunità. L’invito, il mandato per le tante persone che hanno vissuto l’esperienza del pellegrinaggio giubilare è quello di portare nella loro quotidianità questa testimonianza: essere pellegrini di speranza per essere allo stesso tempo tessitori di speranza per il mondo”.

MASSIMO VENTURELLI 28 mar 2025 06:14

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