Il pane della gioia
Domenica 27, prima di Avvento, la Diocesi celebra la Giornata del Pane. Il ricavato è dedicato all’acquisto di un centro cottura
Nell’incipit dell’Evangelii Gaudium Papa Francesco scrive che “la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Con questo spirito la Caritas diocesana si accosta all’Avvento di Carità. Nelle quattro settimane sarà Monari, attraverso le parole pronunciate al Convegno delle Caritas parrocchiali, a offrire la riflessione. “Sarà l’occasione – spiega il vicedirettore Marco Danesi – per affrontare con la visione della gioia il tema dell’accogliersi e dell’accogliere: chi accoglie chi? Con che stile accogliamo? Per quale finalità accogliamo? Cosa aggiunge all’accoglienza la fede?”.
La Giornata. La giornata del pane è un’esperienza nata nel 1995 in collaborazione con l’Unione Panificatori Artigiani della Provincia di Brescia (Confartigianato). Se nella prima edizione il ricavato della vendita del pane aiutò la ricostruzione del panificio Klas di Sarajevo, nel 2000, invece, contribuì all’avvio della Mensa Menni. Lo scorso anno le parrocchie si sono attivate per la “Casa del Misericordiare”, l’opera segno del Giubileo. Collocata negli spazi dell’ex seminario di via Bollani, intende ridare vita a uno “spazio vuoto” affinché diventi “luogo vitale” per attivare processi legati all’accoglienza delle persone senza fissa dimora, ma non solo; il nome del progetto indica la cifra distintiva dello stesso: offrire luoghi propizi al tempo del “misericordiare”. Il sostantivo (misericordia) si fa infatti verbo (misericordiare) e indicare l’azione, il dinamismo, l’esperienza. Domenica in ogni chiesa si potrà prendere, in cambio di un’offerta, il pane per permettere alla Caritas di acquistare, invece, un centro cottura, uno spazio dove preparare i pasti della Mensa (200 al giorno) e del Rifugio Caritas.
Avvento di Carità. Anche quest’anno la Caritas Diocesana e l’Ufficio per gli oratori, i giovani e le vocazioni accompagnano le domeniche di Avvento. La prima domenica servirà a comprendere che il “sì” detto alla propria vita è il punto di partenza di ogni altro tipo di accoglienza. Nella seconda, su come accogliere, saremo aiutati a capire che ogni persona umana è un tesoro ricco di umanità e ogni relazione di accoglienza si arricchisce con il patrimonio di ciascuna persona. Nella terza di Avvento ci viene ricordato che l’accoglienza è sempre un discorso amore. Domenica 18, infine, si scopre che l’accoglienza concreta di Gesù è la traduzione umana dell’accoglienza eterna e infinita di Dio: è Dio che accoglie i peccatori, è Dio che accoglie lebbrosi, è Dio che accoglie i malati, è Dio che accoglie l’uomo nella sua povertà.