Il dono ricevuto, la carità e il Caffè Speranza
Si scaldano i motori in vista del Giubileo “Pellegrini di Speranza”. Anche il santuario della Stella e il Centro di spiritualità famigliare san Paolo VI si mettono in cammino con tutta la Chiesa. Nel mese di novembre, iniziando dalla sera della solennità di Tutti i Santi, si potranno vivere tre speciali dimensioni del bene, come tre diverse prospettive di una stessa umanità, capace ancora di pace e di futuro. Il percorso inizia nel segno della fede e della memoria. Si tratta di riconoscere il bene ricevuto da importanti figure di sacerdoti, che dagli anni ’50 hanno servito il santuario. Certamente, dietro a loro, si nasconde una folla di benefattori e volontari anonimi ai più, ma conosciuti dal Signore. L’eucaristia di introduzione a Tutti i Santi verrà celebrata giovedì 31 ottobre alle 16. In quest’occasione saranno ricordati don Faustino Negrini (rettore dal 1958 al 1980), don Augusto Tosoni (coadiutore dal 1975 al 1992), don Mario Pasini (rettore dal 1980 al 1986), don Federico Festa (prorettore dal 1985 al 1986; rettore dal 1986 al 2005) e don Tullio Stefani (coadiutore dal 1993 al 2014). Al termine della Messa verrà inaugurata una lapide commemorativa in riconoscenza e in memoria di questi sacerdoti defunti. Si continua, poi, con la carità: quell’amore solidale e donativo, che supera tutte le barriere politiche e religiose, di razze e di confini, fino a giungere al cuore di chi è realmente nel bisogno. Sabato 9 novembre viene proposta una cena di gusto e di bellezza tesa a far sorridere non solo i commensali, ma soprattutto persone che oggi stanno sperimentando momenti difficili. Una cena su iscrizione e organizzata dal Centro di spiritualità San Paolo VI, i proventi della quale andranno a sostenere alcune donne arabo cristiane di Betlemme. Oggi i cristiani di Terra Santa sono allo stremo. Le donne a cui ci riferiamo erano lavoratrici in piccole cooperative di manifattura: un modo che i frati francescani avevano trovato per offrire reddito e dignità al mondo femminile. Come una piccola goccia, tenace e indomita, il nostro aiuto arriverà direttamente alla porta di chi ha bisogno adesso. Attraverso il parroco di Betlemme, che conosce uno ad uno i suoi fedeli, ciò che raccoglieremo andrà nelle mani di molte donne e di molte famiglie. Il nostro motto è: la carità è un cibo che fa bene a tutti! La terza dimensione del bene riposa nella cultura, quel geniale linguaggio che ci unisce ed esprime il meglio della comune umanità. Nello specifico, il Centro di spiritualità famigliare san Paolo VI propone un caffè letterario chiamato “Caffè Speranza”. È un’occasione di approfondimento di letture e di condivisione di pensiero, seguendo il tema della speranza che emerge sempre dall’essere umano, anche nelle situazioni più difficili e nei contesti più disparati. Chi vorrà partecipare diventerà un “Cercatore di speranza”, quel tesoro che oggi non trova molto spazio nella nostra società. Il percorso, su iscrizione, prevede un ritrovo mensile (novembre 2024–giugno 2025) e almeno una lettura personale. Per le informazioni si può visitare il sito (www.associazionesua.it ) dell’Associazione Sua, ente che regge il Centro di spiritualità; oppure, il sito del santuario della Stella (www.santuariomadonnadellastella.it).