Il discepolo prediletto
“Il discepolo prediletto” è il libro di padre Giancarlo Paris dedicato alla straordinaria figura di Carlo Acutis (1991-2006). Il testo, Edizioni Messaggero Padova, viene presentato lunedì 11 giugno alle 20.30 nel chiostro di San Francesco
“Il discepolo prediletto” è il libro di padre Giancarlo Paris dedicato alla straordinaria figura di Carlo Acutis (1991-2006). Il testo, Edizioni Messaggero Padova, viene presentato lunedì 11 giugno alle 20.30 nel chiostro di San Francesco. Quella di Carlo Acutis (proposto come testimone del Sinodo dei giovani) è una vita breve ma intensa da amico di Gesù. La figura nella quale si riconosce è quella del “discepolo prediletto” del quarto Vangelo. Un giovane che con il suo entusiasmo parla di Gesù ai suoi coetanei e porta i lontani a chiedere il battesimo e a riconoscere che la fede cristiana è gioia. Un ragazzo che ama i santi e soprattutto Francesco d’Assisi. Un testimone che vive una vita straordinaria, giocando, usando il pc, praticando lo sport, divertendosi con gli amici e amando gli animali. Un cristiano che accetta la sofferenza e la offre per la chiesa e per il Papa. “Si è innamorato di Gesù, di Maria, dell’eucaristia, di San Francesco e di Sant’Antonio. Molto amante dello sport, in particolare del nuoto, e grande costruttore di aquiloni, si è dedicato fin da piccolo ai poveri (partecipando alla mensa di Milano) e all’annuncio ai coetanei”.
La sua fede si è fortificata grazie alla presenza di una tata romena molto religiosa. Legato alla spiritualità mariana, prima di andare a scuola pregava davanti l’eucaristia. Realizzò anche una mostra sui miracoli eucaristici che ha girato il mondo così come i suoi corsi di catechesi online. Figlio primogenito di Andrea Acutis e Antonia Salzano, Carlo nacque a Londra, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro, il 3 maggio 1991. Trascorse l’infanzia imparando da subito ad amare il Signore, tanto da essere ammesso alla Prima Comunione all’età di sette anni. Frequentatore della parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, allievo delle Suore Marcelline alle elementari e alle medie, poi dei padri Gesuiti al liceo, s’impegnò a vivere l’amicizia con Gesù e l’amore filiale a Maria, ma fu anche attento ai problemi delle persone. Colpito da una forma di leucemia fulminante, la visse come prova da offrire per il Papa e per la Chiesa. Morì il 12 ottobre 2006, nell’ospedale San Gerardo di Monza. È in corso la causa di beatificazione.