I sacramenti dell'Icfr dopo il lockdown
In una comunicazione del Vicario generale ai sacerdoti della diocesi le indicazioni per le celebrazioni di Prime Comunioni e Cresime saltate nei mesi scorsi per l'emergenza sanitaria. Entro la fine dell’anno liturgico (21 novembre 2020 – Solennità di Cristo Re) o al massimo entro l’anno solare 2020 i tempi indicati
Fra i tanti “stop” imposti dall’emergenza sanitaria, con il divieto delle celebrazioni liturgiche in presenza dal popolo (riprese ormai da qualche settimana), c’è stato anche quello dei sacramenti dell’iniziazione cristiana. Tutte le parrocchie della diocesi, come nel resto del Paese, hanno dovuto con grande dispiacere rinunciare a questi momenti importanti della loro vita ecclesiale. Con il Covid-19 che sta lentamente allentando la sua presa, il vescovo Tremolada e i suoi più stretti collaboratori hanno avviato una riflessione anche sulla riprogrammazione di questi sacramenti. A dare conto dei frutti e dei risultati di questa riflessione è il vicario generale, mons. Gaetano Fontana, in una comunicazione pubblicata nella news letter della Curia e che in queste ore arriverà a tutti i sacerdoti della diocesi.
Il primo tema presentato dal Vicario generale è quello dei tempi. “Anzitutto abbiamo condiviso col Vescovo e il Consiglio episcopale – scrive mons. Fontana - l’intento che sia buona cosa che il cammino dei ragazzi, anche se interrotto, si concluda in tempo medio breve e che non si penalizzino loro e le famiglie. Vi è una sorta di diritto dei ragazzi che è giusto onorare”. Ogni parrocchia, dunque, dovrà celebrare Cresime e la Prime Comunioni dovranno essere celebrate entro la fine dell’anno liturgico (21 novembre 2020 – Solennità di Cristo Re) o al massimo entro l’anno solare 2020.
Sulla preparazione di questi importanti appuntamenti il Vicario generale, facendo sintesi degli approfondimenti del Vescovo, invita “ a riprendere i contatti e concludere il cammino avviato, senza la preoccupazione di esaurire in tutto quanto previsto dal percorso catechistico ordinario”. La proposta è quella di vivere con i ragazzi e i genitori alcuni momenti qualitativamente significativi. In questa prospettiva mons. Tremolada ha chiesto agli uffici pastorali competenti di predisporre una traccia che tenga presente la possibilità di mettere in atto tre incontri con i ragazzi i cui contenuti saranno indicati dall'ufficio per la Catechesi e un incontro con i genitori (saranno introdotti dallo stesso Vescovo con un contributo video); la celebrazione della Riconciliazione; una giornata di ritiro preferibilmente nella forma di un pellegrinaggio o visita a un luogo ecclesialmente significativo del proprio territorio.
Sulle modalità della celebrazione resta l’incognita degli sviluppi della normativa sulle funzioni religiose che terrà conto dell’evolversi della situazione sanitaria.
Se si andrà, come tutti auspicano verso un allentamento delle regole sul distanziamento e sul numero delle persone che si possono accogliere nelle chiese parrocchiali si suggerisce ai parroci e curati di anticipare la celebrazione della Cresima il sabato pomeriggio e celebrare la Prima Comunione la domenica successiva; di valorizzare, se possibile, la celebrazione in Cattedrale (i parroci che l’avevano già richiesta saranno contattati) oppure di pensare anche ad una celebrazione in una chiesa capiente della zona pastorale, dove si possano riunire gruppi di ragazzi/e di più parrocchie, presieduta dallo stesso Vescovo o da un suo delegato.
“Se invece le indicazioni di sicurezza sanitaria confermeranno le attuali limitazioni legate al distanziamento e non sarà possibile celebrare se non in piccoli gruppi – è l’ultimo passaggio della comunicazione di mons. Gaetano Fontana - non si esclude che venga data facoltà ai parroci di celebrare il sacramento della Cresima per i propri ragazzi e ragazze”.