I primi 50 anni del Cedoc
Il Centro di Documentazione Cattolica ha festeggiato l’1 giugno 50 anni dalla sua fondazione, che risale al 1971. Il presidente, Michele Busi, spiega l’importanza della storia per vivere bene il presente
“Conoscere la storia che ci ha preceduto è importante per vivere bene il presente e affrontare tempi che ci sembrano nuovi, sapendo che sono già stati vissuti”. E di storia il Centro di Documentazione Cattolica di Brescia ne ha vista attraverso l’ultimo lustro. Il Ce.Do.C. ha festeggiato proprio l’1 giugno 50 anni dalla sua fondazione, che risale al 1971. Cinquant’anni passati in rassegna con la lente d’ingrandimento volta a cogliere i dettagli delle vite dei grandi personaggi cattolici che hanno testimoniato la propria fede a Brescia.
L’idea iniziale. L’idea di far nascere un Centro di documentazione era già presente alla fine degli anni Sessanta quando, in un clima di profondo cambiamento e di contestazione anche nei confronti del contributo dei cattolici alle vicende italiane, cresceva la necessità di dare vita ad una raccolta di documentazioni che ne mettessero in luce invece l’apporto. Con la volontà, quindi, di “organizzare un servizio di ricerca, conservazione e divulgazione dei documenti relativi alla storia del movimento cattolico bresciano e alla sua incidenza”, come riportato nello statuto, l’1 giugno 1971 nacque il Ce.Do.C con presidente Carlo Albini. “All’assemblea fondativa tenuta nel palazzo di via Tosio 1 presero parte, alla presenza del notaio Franco Bonardi, i rappresentanti dei quattro enti fondatori: mons. Luigi Morstabilini, vescovo di Brescia, Renato Papetti, presidente dell’Azione Cattolica, Paolo Peroni, presidente dell’Editrice La Scuola, Giuseppe Camadini, presidente della Banca San Paolo” – spiega l’attuale presidente Michele Busi - “Accanto a loro altre personalità di rilievo del mondo cattolico come don Antonio Fappani, all’epoca direttore de La Voce del Popolo”.
La prima collana. Ad inaugurare le prime stampe riportanti la sigla del Centro fu la collana “Per una storia del movimento cattolico bresciano. Documenti e note”. Forte della convinzione di voler creare una struttura che permettesse agli studiosi e alle studiose di trovare materiale completo dal punto di vista storico, il Ce.Do.C. in questo mezzo secolo si è sempre impegnato e continua a prodigarsi per “far luce sulle radici culturali, sui meriti e sui limiti del movimento cattolico bresciano nelle sue vicende più significative e nei suoi uomini più rappresentativi” riporta l’attuale Presidente Busi citando l’allora Presidente Albini.
Convegni e collaborazioni. Accanto alle pubblicazioni, negli anni si sono susseguiti anche convegni di studio, collaborazioni con realtà culturali e sociali del territorio bresciano. Ad oggi, il Ce.Do.C. ha firmato 115 volumi – gli ultimi dei quali appartenenti alla collana “Profili e memorie bresciane”–, organizzato 22 convegni di studio, realizzato uno schedario informatizzato di oltre 8000 unità cartacee riguardanti la realtà bresciana a partire dall’Unità d’Italia e costituito una biblioteca specializzata comprendente circa 1500 titoli.
Iniziative. “Esiste già la volontà di programmare alcuni appuntamenti – spiega Busi – appena le condizioni sanitarie lo renderanno possibile”. Il primo progetto riguarda la programmazione di una giornata di studi per mettere a fuoco le ricerche storiche inerenti il movimento cattolico in Italia. Le origini e i primi passi della Democrazia Cristiana nella nostra provincia sono al centro degli studi attuali e vi è poi la volontà di presentare il volume “Angelo Canori. Testimonianze e scritti”, pubblicato negli scorsi mesi. “La conoscenza storica è uno strumento per vivere bene il presente” rimarca il Presidente. E il racconto del Ce.Do.C. continua.