Governare con gli occhi dell’altro
Sabato 10 marzo è in programma il ritiro in preparazione alla Pasqua per le persone impegnate in politica e nel sociale. Interviene Savino Pezzotta
“Governare – beati quelli che amministrano con gli occhi dell’altro” è il titolo dell’incontro di riflessione in preparazione alla Pasqua per le persone impegnate nella politica, nell’impresa, nel mondo del lavoro e nel sociale. Superato lo scoglio delle elezioni, la Diocesi di Brescia con l’Ufficio per l’impegno sociale diretto da Enzo Torri propone un momento di spiritualità e di dialogo. Amministrare con gli occhi dell’altro è una condizione indispensabile per chi fa politica attiva o è impegnato nell’ambito sociale. Oggi più di ieri, in una società molto conflittuale, non è facile operare con uno sguardo attento su chi è oggetto delle nostre azioni. A volte è più facile andare avanti per la propria strada senza prendere in considerazione le ragioni dell’altro. L’altro può essere anche chi non ha voce, chi resta indietro, chi ha bisogno di uno sguardo amorevole per andare avanti. E in un Paese come il nostro, dove la crisi ha acuito le disuguaglianze sociali, non possiamo non guardare a chi vive una condizione di difficoltà.
L’appuntamento è per sabato 10 marzo, dalle 9, presso il Centro Pastorale Paolo VI. La mattinata si apre con la Santa Messa presso la chiesa del Centro pastorale Paolo VI. Dopo l’introduzione del vescovo Pierantonio, la riflessione è a cura di Savino Pezzotta, già segretario generale della Cisl dal 2000 al 2006 e parlamentare dal 2008 al 2013. Pezzotta ribdiasce spesso che la coesione sociale rappresenta una priorità per la nazione. “Se vogliamo – ha scritto in questi giorni su L’Eco di Bergamo – che l’Italia guarisca le ferite subite dalla grande recessione e rilanciarsi è necessario che oltre all’economia si affrontino le questioni sociali che travagliano la nostra società, si ricostruiscano valori e una dimensione etica per consentire alle persone e ai ceti sociali più deboli di stare dentro con dignità nella “grande trasformazione” che viene preannunciata dall’incipiente rivoluzione digitale.(...) Non si tratta di piccoli cambiamenti ma della messa in campo di processi cosi imponenti da modificare in modo radicale il mercato del lavoro, diminuendo in assoluto il numero degli occupati e aumentando le disparità salariali. (...) Solo una maggiore coesione sociale potrà evitare che i molti possano essere esclusi e che alimentino una diffusa ribellione (un moderno luddismo) capace di mettere a rischio il progresso tecnologico e le stesse istituzioni democratiche”. Pezzotta ha lasciato l’impegno politico-istituzionale “non condividendone molti aspetti. Continuo – scrive sul suo blog – a interessarmi attivamente di sociale, di politica, di pace e di cooperazione internazionale, con una particolare attenzione all’Africa. Continuo a seguire l’attività di Exodus di don Mazzi, Partecipo all’associazione Chizzolini di Bergamo che opera nel campo formativo a livello di cooperazione internazionale”. Nella quotidianità fa il nonno di Francesco e di Enrico e, come racconta, ama curare il suo orto.