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Brescia
di LUIGI ZAMELI 13 dic 2021 08:00

Gli italiani nel mondo

Giovedì 16 dicembre alle ore 18 Delfina Licata (Fondazione Migrantes) presenterà il “Rapporto Italiani nel mondo–2021”. Durante la serata porteranno una testimonianza le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth della comunità di Peterborough (Inghilterra). Modera l’incontro Giuseppe Ungari, vicedirettore dell’Ufficio per i migranti. L’evento sarà trasmesso sul Canale YouTube e sulla pagina Facebook del nostro settimanale.

A metà settembre 2020, secondo i dati del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), la Farnesina aveva ricondotto in patria quasi 111mila connazionali attraverso oltre mille operazioni terrestri, aeree e navali che avevano interessato ben 180 Paesi del mondo. I rientri in Italia di capitale umano qualificato per motivi di lavoro, che stavano crescendo spinti dalle novità introdotte nel 2019 in tema di agevolazioni fiscali e dalla Brexit, sono collassati con l’inizio della pandemia e, solo nei mesi successivi, i dati mostrano un lento ritorno alla normalità dei flussi migratori in entrata e un forte recupero nel 2021.

Nel periodo della crisi pandemica l’età media dei soggetti rientrati in Italia si è significativamente ridotta: sono aumentati i giovani (30-35 anni e soprattutto 25-30 anni) e sono scesi i profili professionali più maturi (35-40 e 40-45). “Ciò va interpretato – spiega Delfina Licata (nella foto) – come un’interruzione forzata ed emergenziale del periodo di formazione e di acquisizione di competenze all’estero e un rientro non per forza legato a opportunità lavorative. Se i rientri pre-Covid-19 hanno visto il Nord e la Lombardia in primis, come territorio maggiormente considerato durante l’emergenza sanitaria, è il Sud che ha accolto la maggior parte dei giovani di ritorno”.

LUIGI ZAMELI 13 dic 2021 08:00