Gli amici di Viseu e delle missioni
“Il ritorno degli amici di Viseu” parrebbe il titolo di un film, in realtà si tratta della continuazione di un bel romanzo ambientato in un mondo solidale, il cui racconto si è interrotto due anni fa a causa dell’epidemia di Covid-19 che ha fermato il mondo. Un romanzo di vita reale, dove molte storie personali si intrecciano, dando vita a un bel racconto, di cui amicizia e solidarietà costituiscono la base fondante e il filone da seguire. Un’esperienza di lavoro e fatica, di impegno e attenzione, dove abbiamo conosciuto tante gioie e alcuni dolori profondi per quei cari compagni di viaggio che non ci sono più. “Ma finalmente – spiegano i volontari – siamo tornati ed è subito festa”, tre giorni, il 29, il 30 e il 31 luglio, dedicati alla buona cucina e all’allegria in un contesto sereno e famigliare. Rispetto alle passate edizioni, la festa durerà solo un fine settimana. Altra novità la location: si svolgerà infatti all’Oratorio Don Bosco di San Zeno Naviglio, poco lontano dal piazzale delle scuole dove l’Associazione è nata e cresciuta. La manifestazione ha il patrocinio del Comune. I motivi di questi cambiamenti sono presto detti: “Si tratta di questioni logistiche e organizzative; senza l’aiuto dell’Oratorio e della Parrocchia non saremmo riusciti a ripartire nemmeno quest’anno”.
“Al parroco, don Guido Zupelli, e all’Oratorio vanno pertanto i nostri sinceri ringraziamenti. Certo, scorrendo le pagine del nostro romanzo, scopriremo che diversi capitoli li abbiamo scritti insieme: i grest in Romania, le collaborazioni con la Caritas parrocchiale, i progetti della nostra compaesana Gabriella Romano, missionaria laica a Viseu in Brasile… Del resto, molti protagonisti della nostra Associazione operano in molti ambiti: dove possono e dove serve una mano si prestano senza problemi, grazie a una forte comunanza di valori”. Quindi la storia continua e, come sempre, il ricavato della festa andrà alle persone bisognose che abitano a San Zeno (Caritas), a Viseu attraverso la missione di Gabriella Romano e in Congo attraverso suor Anna Melzani.