Giubileo, alba della misericordia
Domenica 13 novembre, in Cattedrale, la celebrazione presieduta dal vescovo Monari
A Brescia, come in tutte le altre diocesi del mondo, sta per concludersi l’Anno Santo della Misericordia, fortemente voluto da papa Francesco per aiutare l’uomo a riscoprire l’amore misericordioso del Padre. Sarà il vescovo Monari, che l’aveva solennemente aperta il 13 dicembre dello scorso anno, a chiudere i battenti della Porta della Misericordia della Cattedrale, attraverso cui nel corso di quest’anno sono transitate tantissime persone. Per il Giubileo della Misericordia vissuto a Brescia è già tempo di bilanci. Mentre cominciano ad affluire i primi numeri (che sono davvero incoraggianti), sta prendendo piede un’altra valutazione, sicuramente più idonea a un corretto giudizio su questo anno che è stato veramente intenso.
Anche se i numeri, tanto in Cattedrale come nelle chiese giubilari della diocesi, dicono di una grande partecipazione, i sacerdoti e i religiosi che hanno avuto modo di incontrare questi pellegrini giubilari hanno messo in risalto un dato ancora più importante: la riscoperta autentica del sacramento della riconciliazione come via privilegiata per riscoprire la misericordia del Padre nei confronti dei suoi figli, anche di quelli che si sono macchiati delle colpe più gravi. In questi mesi sono state davvero tantissime le persone che hanno chiesto di potersi confessare, che hanno bussato alle porte delle chiese per cercare questo sollievo. E questo, come è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa indetta per un primo bilancio del Giubileo prossimo alla conclusione, è forse il segno più importante, l’alba della misericordia.