Essere solidali nel lavoro
Sul sito della Diocesi una preghiera con un video per la festa del lavoro. Il 1° maggio il Vescovo alle 11 (in diretta Facebook su Voce) presiede la Messa dalla Casa di Botticino delle Operaie
Solidali nel lavoro, solidali nella preghiera per il lavoro! Il lavoro è una dimensione fondamentale della vita. “In questo tempo di incertezza e di paura – spiega suor Italina Parente, vice direttore dell’Ufficio per l’impegno sociale – ne sentiamo con forza l’importanza e il valore. In occasione della festa di S. Giuseppe lavoratore, siamo soliti ritrovarci a pregare con il nostro Vescovo. Quest’anno non è possibile stare assieme in un’azienda, ma dalle nostre case possiamo trasformare la nostra Diocesi in un grande laboratorio ed essere solidali nella preghiera per il lavoro”. Sul sito della Diocesi si può scaricare una traccia di preghiera semplice dal titolo “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” con il link a un video di preghiera che lo ripropone.
Economia solidale. “Il successo del contenimento dell’epidemia passa attraverso la responsabilità sociale dei cittadini e i loro comportamenti”. Lo scrivono i Vescovi italiani, nel messaggio per la festa del Primo Maggio, sul tema “Il lavoro in un’economia solidale”. “La cittadinanza attiva e l’impegno di tutti noi in materia di stili di vita e di capacità di premiare con le nostre scelte prodotti e imprese che danno più dignità al lavoro sono oggi una leva di trasformazione che rende anche la politica consapevole di avere consenso alle spalle, quando si impegna con decisione a promuovere la stessa dignità del lavoro”, la tesi della Cei, secondo cui “la sfida che abbiamo di fronte è formidabile e richiede l’impegno di tutti”. Nel cammino che la Chiesa italiana sta facendo verso la 49ª Settimana sociale di Taranto (4-7 febbraio 2021) – si legge – “siamo chiamati a coniugare lavoro e sostenibilità, economia ed emergenza sanitaria. L’opera umana sa cogliere la sfida di rendere il mondo una casa comune. I credenti possono diventare segno di speranza in questo tempo. Capaci di abitare e costruire il pianeta che speriamo”.
Le persone scartate. “In un sistema che – quando mette al centro l’esclusivo benessere dei consumatori e la crescita dei profitti delle imprese – è già problematico per sua natura, la crisi sanitaria e quella economica gravano sensibilmente sulla qualità e sulla dignità del lavoro”. È quanto si legge nel Messaggio in cui si mette l’accento sulla “quantità rilevante di persone scartate”, a causa del coronavirus. “Le dimensioni del problema non sono più percepibili correttamente con le tradizionali statistiche di occupazione e disoccupazione perché il lavoro anche quando non manca, spesso è precario, povero, temporaneo, lontano da quei quattro attributi definiti da Papa Francesco: libero, creativo, partecipativo, solidale”. “Il problema della qualità e della dignità del lavoro si intreccia con altre dimensioni di insostenibilità tipiche dei nostri giorni”, si legge nel testo, in cui si fa notare che “già prima dell’emergenza del Covid-19, lo svolgersi degli eventi è stato un continuo susseguirsi di emergenze sul fronte del lavoro e dei cambiamenti climatici. Si tratta di emergenze correlate, al punto che in alcuni casi (come per l’ex Ilva di Taranto) prospettano l’ingiusto dilemma di dover sacrificare un problema per cercare di risolvere l’altro”. “Quello che l’attualità ci sta chiedendo di affrontare, senza ulteriori ritardi o esitazioni – l’appello dei vescovi -, è una transizione verso un modello capace di coniugare la creazione di valore economico con la dignità del lavoro e la soluzione dei problemi ambientali (riscaldamento globale, smaltimento dei rifiuti, inquinamento)”.