Don Pietro, l’amore per la fraternità
Un ricordo di don Pietro (Pierangelo) Giorgi, morto lo scorso 4 settembre
Ultimo di tre fratelli, don Pietro Giorgi nacque a Pisogne il 25 settembre 1943. Prima di entrare in seminario a Brescia fece delle esperienze nel mondo del lavoro prima presso la “Palini Legno” di Pisogne poi presso la “Dalmine” di Costa Volpino. Nel biennio 1964 -65 visse a Varallo presso l’Istituto della Consolata. Nel 1966, entrò in seminario a Brescia nella sezione “Vocazioni Adulte” accolto da mons. Feriani. Fu ordinato prete il 7 giugno 1975. La prima destinazione è stata Clusane d’Iseo dove curò la formazione dei giovani, un’esperienza che anche a distanza di anni ricordava sempre con nostalgia e affetto.
Nel 1981 venne nominato parroco di Mazzunno, piccola frazione di Angolo Terme, la sua presenza fu molto apprezzata dalla popolazione che gli sarà vicina durante la perdita della madre alla quale era molto legato. Nel 1992 scese a Pilzone d’Iseo sempre come parroco dove lavorò con impegno a migliorare le strutture parrocchiali (come il campo da bocce e da calcio dell’oratorio e le chiese). Nel decennio 1999-2009 fu parroco a Gratacasolo, e anche in questo paese, lavorò per ultimare il restauro della chiesa che degli ambienti del grande oratorio (avviati dal suo predecessore) ma anche per restaurare l’organo della parrocchiale (scuola del Tonoli) il pavimento, il nuovo battistero etc.. Infine, per qualche anno, scese nella Bassa a Malpaga e Viadana di Calvisano fino al 2013, anno che segnò il suo ritorno a Pisogne come presbitero collaboratore fino al giorno della sua morte. Di carattere buono, anche se un po’ sbrigativo, amava molto la convivialità, la fraternità e gli incontri con la gente.
In alcuni momenti non era raro vederlo commuoversi per la morte di qualche giovane o qualche adulto, sentiva molto l’affetto alla Beata Vergine Maria, in particolare la devozione a Maria Bambina (che lo riportava alla sua giovinezza come spesso diceva). La sua morte improvvisa ha lasciato sconvolte tantissime persone. Possono consolarci alcune parole della lettera ai Colossesi proclamata il giorno del funerale, presieduto dal vescovo Pierantonio e concelebrato da una trentina di presbiteri, nella chiesa parrocchiale di Pisogne (dove 48 anni fa celebrò la sua prima Messa insieme al suo compaesano don Italo Colosio): è lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, ci crediamo che il nostro don Pierangelo dopo tante sofferenze e incomprensioni in questa vita ora è reso capace di partecipare alla sorte dei santi nella luce?