Don Gianmario e l’empatia con le persone
Il ricordo di mons. Gianmario Chiari, nelle parole del Rettore del seminario, don Gabriele Filippini
Vivo cordoglio ha suscitato in tutta la diocesi a novembre la notizia della morte di mons. Gianmario Chiari, parroco di Rovato. Originario di Cologne era giunto a Rovato nel 2002, ricco di forti esperienze pastorali parrocchiali: come curato al Villaggio Violino di Brescia e a Lumezzane S. Sebastiano e poi la guida della parrocchia di Muratello di Nave.
In tutte queste comunità, ma soprattutto nei 15 anni rovatesi, mons. Chiari ha lasciato un segno profondo, sia attraverso le tante opere realizzate, ma soprattutto per la sua capacità di essere un vero pastore, con un sorriso e una buona parola per tutti. Lui stesso, nel suo testamento spirituale, scisse che desiderava essere ricordato non tanto per le opere esterne promosse ma per aver annunciato il vangelo e aver donato la grazia dei sacramenti. Don Gianmario è stato per 14 anni assistente diocesano per l’Acr, dal 1980 al 1994. Il suo servizio è stato caratterizzato da una forte carica umana, fatta di grande capacità di empatia con le persone, di entusiasmo contagioso, di valorizzazione delle capacità altrui, di coinvolgimento nella progettualità che hanno intercettato la vita di numerosi giovani e adulti impegnati in Azione Cattolica come educatori o che si preparavano ad esserlo. Nel suo compito di affiancare i responsabili diocesani nell’opera formativa, durante i campiscuola, i convegni, gli incontri zonali, le visite ai gruppi parrocchiali, sapeva porsi come tessitore di relazioni personali che aprivano alla cura spirituale.
La sua passione educativa lo ha visto credere nel protagonismo dei ragazzi, soggetti attivi nella Chiesa, e spendersi per inventare con creatività iniziative che li rendessero veramente missionari nei loro ambiti di vita, e promuovere occasioni di spiritualità a misura dei più piccoli per farli crescere nell’amicizia con Gesù. Negli anni ’90 al servizio diocesano si è aggiunto anche quello regionale e nazionale. Si è speso per far conoscere, apprezzare e attuare la catechesi esperienziale, valore aggiunto per un’autentica iniziazione alla vita cristiana. Contribuì non poco alla riflessione che portò la diocesi di Brescia alla scelta dei nuovi cammini di catechesi per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi.