Don Egidio Guizzetti: uomo di preghiera
La produzione letteraria sui preti presenta una grande varietà di modi di vivere il ministero sacerdotale. E sarebbe deviante affermare che alcuni modi singolari di esercitare il ministero siano meno significativi rispetto ad altri più assodati e familiari. Don Egidio Guizzetti è uno di quei preti che ha vissuto il ministero sacerdotale fuori dal coro. Ma la sua testimonianza è stata comunque luminosa ed espressiva di una grande fedeltà al vangelo di Cristo.
Don Egidio Guizzetti si è spento a 87 anni di età, ospite della Rsa per sacerdoti a Mompiano. Nel 2021 era riuscito a ricordare i 60 anni del suo sacerdozio con un gruppo di sacerdoti amici. Dopo un incidente stradale che lo coinvolse sul lago d’Iseo la salute di don Egidio è stata sempre in discesa. Fu ospite per un certo periodo presso la casa della sorella a Ospitaletto, poi gli si aprirono le porte della Rsa.
Era nato a Montisola dove il padre era Segretario Comunale. Don Egidio celebrò la sua prima messa a Sale Marasino dove il padre era stato trasferito. La sua prima destinazione fu il cuore della città, negli oratori di S. Lorenzo prima e S. Agata poi.
A queste esperienze cittadine seguì un quinquennio a Sale di Gussago dove cominciò a dare corpo ad un suo sogno educativo, nello spirito di don Bosco. Don Egidio, infatti aveva frequentato da ragazzo la Scuola dei Salesiani di Iseo. Fra i suoi compagni vi era anche Angelo Onger che diventerà giornalista e direttore di Madre.
Respirando l’aria salesiana don Egidio si convinse dell’importanza fondamentale di dare alla gioventù un “di più” che gli oratori non prevedevano. Desiderava offrire ai giovani un lavoro sano, in una fabbrica dove si poteva gustare il clima della famiglia e godere anche di una formazione completa che aveva alla sua base la formazione cristiana cattolica.
Per questo a Sale diede il via al CIMA, acrostico che sta per “Centro interparrocchiale Maria Ausiliatrice.” Nel luogo di lavoro don Egidio previde anche una cappella.
Ai giovani frequentatori del CIMA veniva insegnato con precisione il lavoro artigianale del tornio, della fresa, del trapano. Ricorrendo ad amicizie e conoscenze di tanti industriali bresciani don Egidio garantiva il lavoro costante per i suoi giovani, alcuni dei quali scoprirono la vocazione sacerdotale ed entrarono nel Seminario diocesano. Continuò questa sua opera anche durante l’anno in cui fece il curato a Paderno F.C. Poi nel 1970 a Sale di Gussago acquistò un terreno per ampliare la sua attività.
Don Egidio Guizzetti non è stato solo un artigiano operaio o un educatore solitario, ma ha sempre esercitato il suo ministero da presbitero integerrimo, uomo di preghiera e pastore che non faceva sconti ad alcuni aspetti della modernità che sembravano deleteri, a cominciare dalla pervasività della televisione.
Dal punto di vista pastorale ha aiutato molto don Vincenzo Iora, suo compagno, soprattutto a Pezzaze e Civine.
Ora che don Egidio Guizzetti se ne è andato da questo mondo e riposa nel cimitero di Sale di Gussago in attesa della resurrezione, ripensare la sua vita è motivo di gratitudine al Signore e anche a coloro che lo ritennero per certi aspetti troppo intransigente ora appare un servitore fedele della verità e del vangelo. Soprattutto, come ha detto il Vescovo mons. Pierantonio Tremolada nell’omelia funebre, è stato un prete che ha vissuto profondamento il comandamento della carità e lo stile del servizio, pagando di persona le sue scelte controcorrente.