Don Ambrosini: Un tempo di sguardi
“Quella che abbiamo davanti sarà un’estate da non sprecare!”. Forte di questa convinzione e in attesa che si faccia un po’ più chiaro il quadro entro cui collocare le eventuali attività, don Stefano Ambrosini, curato degli oratori di Rezzato (San Giovanni Battista, San Carlo) e di Virle Treponti nelle settimane di lockdown non è rimasto con le mani in mano
“Quella che abbiamo davanti sarà un’estate da non sprecare!”. Forte di questa convinzione e in attesa che si faccia un po’ più chiaro il quadro entro cui collocare le eventuali attività, don Stefano Ambrosini (nella foto), curato degli oratori di Rezzato (San Giovanni Battista, San Carlo) e di Virle Treponti nelle settimane di lockdown non è rimasto con le mani in mano. Forte dei rapporti che, grazie ai social, non si sono mai interrotti con adolescenti e giovani, ha iniziato a pensare a come avrebbe potuto essere l’estate del post Covid. Troppo grande la posta in palio (il tempo estivo è il prolungamento del cammino di catechesi svolto durante l’anno, proficuo per far sbocciare e fiorire la strada di tanti ragazzi di diverse età) per lasciare perdere tutto! “Quello che abbiamo davanti è un tempo da reinventare – afferma il sacerdote –. Dovremo avere una grande libertà e un’abbondante fantasia per provare a immaginare come calare una proposta educativa per i nostri ragazzi in questa situazione nuova, rimanendo rispettosi di tutte le norme e le limitazioni che verranno date”. Ogni piccola cosa che in questa estate si riuscirà a fare sarà comunque un dono, un grande regalo sia per gli educatori che per i ragazzi. Don Stefano e tutte quelle forze disponibili a mettersi in gioco hanno lavorato in due direzioni. “Da mesi – ricorda – stiamo facendo online un lavoro di formazione con i giovani e gli adolescenti: hanno imparato a lavorare autonomi in piccoli gruppetti, a organizzarsi e a organizzare”. Tutto questo potrebbe essere speso in un’estate all’insegna di piccoli e piccolissimi gruppi. Parallelamente ha lavorato alla stesura di un piccolo progetto con il territorio e l’amministrazione comunale nell’ottica dell’aiuto reciproco. E il tema? “Sto riflettendo – continua il sacerdote – sul senso dello sguardo. Con le mascherine, rimanendo ad un metro di distanza, non ci rimane che quello! Potremmo approfittare quest’estate di questa occasione unica per riflettere sul nostro sguardo ed educare lo sguardo”.