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Brescia
di LUIGI ZAMELI 25 set 2024 14:01

Dio cammina con il suo popolo

“Dio non solo cammina con il suo popolo, ma anche nel suo popolo, nel senso che si identifica con gli uomini e le donne in cammino attraverso la storia – in particolare con gli ultimi, i poveri, gli emarginati –, come prolungando il mistero dell’Incarnazione”. Lo scrive il Papa, nel messaggio per la 110ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata il 29 settembre, sul tema: “Dio cammina con il suo popolo”. “Per questo, l’incontro con il migrante, come con ogni fratello e sorella che è nel bisogno, è anche incontro con Cristo”. Spiega Francesco: “Ce l’ha detto lui stesso. È lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito”. “In questo senso, i poveri ci salvano, perché ci permettono di incontrare il volto del Signore”, commenta il Papa, che conclude il suo messaggio con una preghiera “per tutti coloro che hanno dovuto abbandonare la loro terra in cerca di condizioni di vita degne”: “Dio, Padre onnipotente, noi siamo la tua Chiesa pellegrina in cammino verso il Regno dei Cieli. Abitiamo ognuno nella sua patria, ma come fossimo stranieri. Ogni regione straniera è la nostra patria, eppure ogni patria per noi è terra straniera. Viviamo sulla terra, ma abbiamo la nostra cittadinanza in cielo. Non permettere che diventiamo padroni di quella porzione del mondo che ci hai donato come dimora temporanea. Aiutaci a non smettere mai di camminare, assieme ai nostri fratelli e sorelle migranti, verso la dimora eterna che tu ci hai preparato. Apri i nostri occhi e il nostro cuore affinché ogni incontro con chi è nel bisogno, diventi un incontro con Gesù, tuo Figlio e nostro Signore”.

I numeri. Sono stimati in 281 milioni i migranti internazionali nel 2021, ovvero il 3,6% della popolazione mondiale (a fronte di 272 milioni nel 2019) come si legge nel XXXII “Rapporto Immigrazione 2023”, promosso da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. Quasi due terzi si sono spostati per ragioni di lavoro. È quanto emerge anche dal quadro europeo, dove, sempre nel 2021, si è registrato un forte aumento dei permessi di soggiorno per lavoro, passati dal 39% nel 2020 al 45% nel 2021. Complessivamente, nell’Unione europea, su una popolazione di 447 milioni, sono presenti circa 23,7 milioni di cittadini di Paesi extra-Ue (5,3%) e 37,5 milioni di persone nate fuori dall’Ue (8,4%). Al 1° gennaio 2023 le stime dell’Istat indicano la presenza di 5.050.257 cittadini stranieri residenti in Italia, in lieve aumento rispetto ai dati definitivi riferiti all’anno precedente (5.030.716). Quanto alla distribuzione territoriale, continua a prevalere l’inserimento nel Nord Italia (59,1% dei residenti totali). La Lombardia si conferma la regione più attrattiva: da sola conta il 23,1% della popolazione straniera residente in Italia. I nuovi nati stranieri dal 2012 al 2021 sono diminuiti del 28,7%, passando da quasi 80mila a meno di 57mila. Dopo i picchi di crescita registrati nel primo decennio del 2000 (+45,2% fra il 2003 e il 2004, +22,3% fra il 1999 e il 2000) è ormai da un decennio che il numero di nuovi nati stranieri diminuisce costantemente. Il maggior numero di nuovi nati è rumeno (19,4%), seguito da marocchini (13,3%) e albanesi (11,8%). Le acquisizioni di cittadinanza, pur avendo raggiunto la soglia del milione negli ultimi 6 anni, sono in diminuzione, e solo fra il 2020 e il 2021 sono scese del 7,5%.

Gabrieli, la Diocesi di Brescia, in questi anni, si è lasciata interpellare dalle mutate condizioni che determinano l’identità della società, del territorio e in ultima analisi anche della Chiesa. La domanda che ha provocato una riflessione è stata: “Come possiamo camminare in modo nuovo insieme ai fratelli e sorelle provenienti da altre parti del mondo e che oggi vivono stabilmente nelle nostre comunità?”. Se la multicultura è la condizione, l’intercultura è l’obiettivo a cui tendere?

Sì, le esperienze della vita ci aiutano a sperimentare la bellezza e la fatica dell’approccio interculturale. Un piccolo segno bello e impegnativo è la formazione del “Coro interculturale” che – per la prima volta − animerà la celebrazione della Messa in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Un coro che “tiene insieme” uomini e donne provenienti da tutti i continenti, ma capaci di cantare insieme le melodie del mondo. Così è a partire dalla vita e dalle buone prassi che il progetto interculturale è nato ed è cresciuto non limitandosi solamente alle affermazioni di principio, ma arricchendosi di ciò che accade nella vita concreta delle nostre comunità. Il progetto è uno strumento semplice per aiutarci a descrivere e individuare i cambiamenti in atto e quelli possibili.

Come caratterizzare la Giornata?

A partire dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata, siamo incoraggiati a promuovere le linee di pastorale interculturale nella certezza che l’incontro con l’altro, con lo straniero, con il migrante offre stimoli all’approfondimento della nostra fede e ci provoca ad una conoscenza più approfondita del Signore che cammina con l’umanità e nell’umanità. Così il nostro sguardo sullo straniero si libera dalla prospettiva meramente emergenziale per aprirsi a un incontro libero da paure e precomprensioni e coraggiosamente orientato alla possibilità di cambiare. Ogni parrocchia e ogni unità pastorale, potrà vivere la Giornata mondiale arricchendo la celebrazione domenicale con una attenzione particolare a coloro che, nelle nostre comunità, sono giunti da altri luoghi, Paesi e tradizioni. Questa consapevolezza può nutrire la preghiera dei fedeli, può esprimersi con linguaggi diversi, può trasformarsi in intercessione che consenta alla comunità cristiana di vivere in comunione con le altre comunità cristiane presenti nel mondo. Potrebbe essere interessante coinvolgere le famiglie che provengono da altri paesi per l’animazione della celebrazione eucaristica.

La Giornata diocesana. Domenica 29 settembre, alle 10, in Cattedrale, sarà celebrata la Santa Messa presieduta dal Vescovo e animata dalle comunità immigrate cattoliche. Domenica 6 ottobre, alle 11, nella chiesa di San Giuseppe ci sarà la Divina Liturgia in rito Cattolico Bizantino con la comunità cattolica ucraina di Brescia.

LUIGI ZAMELI 25 set 2024 14:01