Dal mezzofondo al servizio di Cristo
Suor Elena Rastello ha sempre condito lo sport all’interno del cammino missionario, essendo stata una grande campionessa del salto in alto
Per il terzo incontro sui talenti, nel corso annuale di formazione organizzato dall’Opera per l’educazione cristiana presso l’Istituto Paolo VI di Concesio, è “entrata in campo” suor Elena Rastello che i suoi tanti talenti li ha messi a disposizione degli altri fratelli, dopo che è entrata nella congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice: per 25 anni è stata missionaria in Africa (Kenya, Tanzania, Sud Sudan) dove lei, laureata in pedagogia mentre prendeva i Voti, non disdegnò di sporcarsi le mani nelle bidonville con i più poveri; ma ha sempre condito lo sport all’interno del cammino missionario, essendo stata una grande campionessa.
“Negli anni Ottanta – ha raccontato – gareggiai ad alti livelli accanto ad atleti come Mennea, Sara Simeoni, Gabriella Dorio, ma nelle gare di mezzofondo, girando con loro tutto il mondo e partecipando anche alle olimpiadi. Mi piace ricordare quella sera del 4 agosto 1978, proprio a Brescia sul campo Morosini: mentre stavo correndo i 3000 metri Sara Simeoni saltava i 2,01 metri, stabilendo il record mondiale di salto in alto rimasto imbattuto per 24 anni. Ma anche il mio record mondiale sui 2000 metri indoor, conseguito nel 1980 rimase imbattuto per 21 anni; fresca di record, a 21 anni, quando generalmente un atleta comincia a raccogliere i frutti di anni di duro lavoro, io risposi alla chiamata religiosa. In me era risuonata una voce che mi chiedeva: “Elena cosa vuoi farne dei tuoi talenti? Vuoi continuare a correre per tutta la vita?”. A voi ragazzi auguro di essere campioni nella vita, di mettere a disposizione degli altri i vostri anche scarsi talenti; di correre contro il tempo e non contro gli altri. Praticate lo sport come un gioco, con onestà, allenamento, coerenza e sacrificio. Noi non siamo macchine perfette, siamo esseri umani con tante potenzialità ma anche limiti e ci possono capitare degli incidenti. E spesso, quando, per un incidente, siamo costretti a fermarci e a scendere dalla pedana possiamo approfittarne per ascoltare i buoni suggerimenti del nostro spirito; è quando ci sentiamo sconfitti che possiamo incamminarci per più elevati traguardi”.