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Brescia
di REDAZIONE 07 giu 2024 08:43

Convitto Vescovile San Giorgio: 127 anni di storia

Prossimo ai 130 anni di vita, che festeggerà nel 2027, il Convitto Vescovile San Giorgio continua nella sua missione originaria di favorire, nel rispetto della persona, la piena maturazione cristiana degli studenti ospiti che, nella struttura di via Galilei, trovano ancora oggi, come 127 anni fa, una comunità universitaria in cui condividere, oltre allo studio, anche momenti formativi, culturali e spirituali. Della mission e delle sfide che il Convitto San Giorgio continua ad affrontare parla, in questa intervista, Fabrizio Spassini, presidente di Fondazione O.D.A.L. ente gestore del Convitto Vescovile.

Quali sono le sfide future del Convitto?

Ricordiamo tutti le immagini di qualche mese fa di studenti accampati davanti ai Rettorati delle università delle principali città italiane contro il caro-affitti. La crescita universitaria che sta caratterizzando Brescia deve essere accompagnata da un aumento di soluzioni residenziali di qualità per studenti. Nel 2027 compiremo 130 anni, quando abbiamo cominciato nel lontano 1897 il contesto sociale e i bisogni del nostro territorio erano molto diversi, la lungimiranza di chi ha guidato il convitto in questi anni è stata tale da riuscire a portare oggi la nostra realtà ad essere il più grande convitto universitario della provincia. Certamente le sfide sono sempre state tante e oggi, come nel passato, vengono affrontate dalla nostra struttura passo per passo.

Attualmente quali sono i servizi che offrite?

Gli ambienti, ristrutturati di recente, offrono spazi per lo studio, la socialità, lo svago e l’esercizio fisico, tutte le camere hanno aria condizionata, WiFi e bagno privato; per tutti i è garantita la colazione, la cena e la possibilità del pranzo. Il convitto San Giorgio, oltre a offrire tutti questi servizi di ospitalità tradizionali, si impegna a offrire proposte ed iniziative volte alla crescita personale. La differenza significativa tra l’ospitalità alberghiera e quella di un convitto come il nostro risiede proprio nella cura e crescita della propria dimensione umana che accompagna tutti i convittori grazie ad uno staff preparato e alla presenza di specialisti quali pedagogisti ed educatori.

Cosa differenzia un convitto come il vostro da una realtà similare che non ha un profilo diocesano? Guardiamo soprattutto al contesto educativo…

La diocesi ha sempre ritenuto il convitto San Giorgio una realtà sulla quale investire, pensando anche alla prossima classe dirigente. La dimensione diocesana consente ai convittori di vivere il territorio non solamente come ospiti ma di esserne vera e propria parte integrante. La formazione proposta coinvolge esponenti di rilievo del territorio bresciano che, consci dell’eccellenza educativa offerta dal convitto, desiderano fornire la propria collaborazione per la crescita e la formazione delle giovani generazioni. La fede, non da ultimo, è parte integrante del percorso all’interno del convitto grazie alla presenza del Rettore che accompagna i giovani nei momenti quotidiani della loro vita.

Perché una famiglia dovrebbe scegliere di affidare il proprio figlio a voi?

Gli anni degli studi universitari costituiscono un momento significativo per la formazione di un individuo, il tutto viene amplificato dalla distanza dalla propria famiglia e amici. Le emozioni vissute nel contesto della vita comunitaria, le aspirazioni, i desideri e le difficoltà nel percorso di studi e di vita qui saranno accompagnate e promosse in maniera costruttiva. La particolare attenzione che viene dedicata a ogni individuo consente di vivere la quotidianità in una dimensione famigliare dove i bisogni e le necessità di ciascuno vengono ascoltate e, se necessario, condivise con la famiglia.

REDAZIONE 07 giu 2024 08:43