Come nutrire?
Otto“biografie di comunità”: storie che partono da un volto concreto, da un bisogno “incontrato” in un Centro di ascolto. Da qui prende le mosse “Nutrire la comunità”, l’“azione” presentata dalla Caritas diocesana nell’ambito delle progettualità di Corpus Hominis
Nutrire è il verbo che con “Expo Milano 2015” (Nutrire il pianeta, energia per la vita) ha conosciuto una rinnovata attenzione e ha tracciato l’entità della sfida del futuro. Nel solco di Expo2015, nutrire è anche il verbo che dà il titolo a un’azione di Corpus Hominis e che trova nel corpo inteso come comunità la sua specificazione: l’esigenza di coinvolgere comunità diverse è la natura stessa e l’anima di Corpus Hominis, volto alla (ri)costruzione del corpo sociale della città.
Di che cosa si nutre allora la comunità? Quale nutrimento fa essere, vivere, crescere una comunità? Muovendo da queste domande, il percorso intrapreso dalla Fondazione Opera Caritas San Martino fa proprio l’invito di una scelta pastorale delle relazioni: partire dal “concreto vivente”, dai semi di bellezza dell’umano che certo vanno riconosciuti, valorizzati, accompagnati, ma non attesi o calati dall’alto. In questa prospettiva si spiegano i processi messi in atto: da un lato, per dare voce all’esperienza, a ciò che di buono, bello, vero è presente nella comunità, una presenza agita spesso in modo silenzioso, silente; dall’altro, raccontare, comunicare, diffondere ad ampio raggio questi semi di umanità e di partecipazione o, per rimanere nella metafora, per nutrire la comunità (dai grandi ai bambini) di ciò che già la fa essere tale.
Narrare la comunità per generare comunità: è questo lo specifico distintivo di questa azione di Corpus Hominis. Una narrazione che prende le mosse da otto “biografie di comunità”: storie che partono da un volto concreto, da un bisogno incontrato in un centro di ascolto Caritas e che nel loro svolgersi, intrecciando voci e contributi di molti, prendono la forma di storie di comunità. Al percorso narrativo di “quando le storie nutrono” che verrà diffuso attraverso 8 video-clip, una pubblicazione e un ciclo di laboratori di partecipazione, si affianca il percorso “sotto le nuvole” che propone sempre storie di partecipazione, ma recuperate dalla tradizione popolare, e che troverà occasione privilegiata di condivisione e di racconto nell’ambito di Seridò (dal 22 aprile al 1 maggio 2017).
Ogni volta che raccontiamo facciamo infatti un dono: a noi perché ci riappropriamo in maniera più consapevole della nostra esperienza e del suo significato; agli altri perché la condivisione può aiutare a sentirsi consegnati gli uni gli altri, a recuperare la memoria e rinsaldare i legami, a immaginare che un altro modo-mondo è possibile.
Lo “sguardo dal basso” che ha orientato la scelta di partire dalle esperienze in atto e di privilegiare gli occhi dei bambini ha trovato infine concretizzazione nell’attenzione alle risorse presenti nella comunità: nel corso del 2016, nell’ambito di Nutrire la comunità è stata infatti realizzata una mappatura delle Caritas della diocesi di Brescia, nonché dei soggetti con cui si sono attivate sinergie istituzionali. L’esito: “Sincro.risorse”, un sistema georeferenziato che offrirà l’opportunità di visualizzare le risorse di comunità attive sul tema della povertà.