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Seveso
di MASSIMO VENTURELLI 28 lug 2017 07:50

Come giovani, desiderosi di apprendere

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Nel centro pastorale di Seveso l'incontro ufficiale tra mons. Tremolada e una numerosa delegazione della Chiesa bresciana. Molti i temi affrontati: dal nuovo vescovo l'invito al confronto, al dialogo e alla collaborazione nello stile della sinodalità. Per tutti un grazie "preventivo" per quello che stanno facendo per la Chiesa bresciana

"Grazie per la vostra presenza. Mi aiutate  ad avere un'idea della vita reale della Chiesa bresciana, a cui mi accosto con amore e grande rispetto". È con queste parole che mons. Pierantonio Tremolada ha accolto ieri al Centro pastorale ambrosiano di Seveso, la numerosa delegazione bresciana per il primo incontro ufficiale (dopo quelli di cortesia avvenuto ancora nel pomeriggio del 12 luglio scorso, ndr) dopo la sua nomina a vescovo di Brescia.

Guidati dal vicario generale mons. Gianfranco Mascher che, ricorrendo a un sermone del vescovo Gaudenzio, ha sottolineato i sentimenti e lo stato d'animo con cui Brescia si appresta ad accogliere il successore del vescovo Monari, sono arrivati a Seveso direttori degli uffici di curia, collaboratori, rappresentati di realtà diocesane. A tutti mons. Tremolada ha rivolto un ringraziamento "preventivo", per il ruolo che svolto e l'impegno messo nel servizio alla Chiesa bresciana.

È facendo riferimento al capitolo 22  del vangelo di Luca (una delle sue passioni più autentiche, come ha ricordato) che mons. Tremolada ha presentato ai rappresentati della "sua" Chiesa il modo in cui intende intepretare il ministero episcopale. "Cosa significa essere più grandi?" si è domandato il Vescovo, cercando di leggere nella questione posta dai discepoli a Gesù nel corso dell'ultima cena una via per comprendere la sua presenza, il suo impegno a servizio della diocesi. "Sicuramente l'esistenza di diversi gradi di responsabilità e di autorità" ha ricordato, aggiungendo subito dopo che non si tratta di elementi da valutare secondo una logica mondana, distruttiva.

È ancora il vangelo, ha continuato mons. Tremolada in un discorso volutamente semplice ma non per questo meno ricco di indicazioni importanti, a indicare la via giusta per comprenderli: guardarsi ancora come giovani, sempre bisognosi di apprendere, aperti al confronto con gli altri nell'atteggiamento di chi ancora deve lasciarsi istruire.

L'ormai ex ausiliare di Milano sarà dunque a Brescia un vescovo non solo a servizio della Cbiesa, ma anche e soprattutto "giovane, piccolo, desideroso di essere aiutato ad apprendere: una apertura al confronto, al conforto e alla collaborazione, soprattutto nel momento del discernimento, prima dell'assunzione di decisioni importanti.

"Vorrei  condividere con chi ha responsabilità in diocesi - ha afefrmato - la grazia di guardarci come giovani che ancora devono crescere, imparare e esercitare i compiti assegnati non come padroni ma come servi". "Gratuità, generosità e letizia" saranno le caratteristiche del suo modo di essere vescovo, ma anche quelle del rapporto con chi, con lui, è chiamato alla condivisione delle responsabilità, nello stile (e su questo tema è tornato più volte ) della sinodalità.

Nel prosieguo dell'incontro sono stati molti i temi affrontati, tanti già toccati nel corso della conferenza stampa dei giorni scorsi con i giornalisti bresciani e nelle parole pronunciate subito dopo la sua nomina a vescovo di Brescia: l'attenzione per il presbiterio (incontrerà uno per uno tutti i sacerdoti della diocesi), per i giovani (sottolineando in modo particolare il tema della dimensione vocazionale), per il tema della multiculturalità e del dialogo con le religioni (il dialogo si fa con le persone di fede); altri sollevati dalle domande poste dai membri della delegazione: la famiglia; la scuola cattolica; la presenza della Chiesa nella città.

Temi importanti, su cui mons. Tremolada avrà sicuramente modo di tornare dopo il suo ingresso a Brescia confermato per domenica 8 ottobre. Dopo la preghiera dei Vespriil nuovo vescovo, ha preso congedo dalla delegazione della sua nuova Chiesa con l'ultimo invito alla collaborazione, al dialogo e al confronto.
MASSIMO VENTURELLI 28 lug 2017 07:50