Casa Base: vicinato solidale per i giovani
Un progetto di vicinato sociale per i giovani. Dalla collaborazione tra Fondazione Opera Caritas San Martino, Società di San Vincenzo De Paoli consiglio centrale di Brescia e Opera Pavoniana, è nata "Casa Base" che si propone di coniugare l’attenzione pedagogica a percorsi di autonomia per neomaggiorenni legati alla tutela minori e la possibilità per giovani studenti e lavoratori di sperimentarsi in esperienze di condivisione abitativa e di sostegno alle fragilità altrui.
Ubicata in via Gabriele Rosa, si compone di tre minialloggi dotati di camera, cucina e bagno indipendenti e di una unità abitativa con spazi comuni e camere singole. "Casa Base" è finalizzata a realizzare un'esperienza di vicinato solidale per giovani maschi di età compresa tra i 18 e i 25 anni. “Lavoriamo su piccoli numeri – spiega il responsabile di Young Caritas, Diego Mesa –, sulla costruzione del gruppo e sul fatto che attorno a questo gruppo ci sono realtà che permettono di aprirsi al territorio e ad altre esperienze”.
Ora il progetto si arricchisce di una ricerca-studio di tipo qualitativo e quantitativo commissionata al Cesvopas, il Centro Studi sul Volontariato e la Partecipazione Sociale dell’Università Cattolica rivolta alla popolazione giovanile della Diocesi di Brescia, finalizzata a sondare se e come si configuri il bisogno di residenzialità espresso dalla popolazione giovanile diocesana ed, eventualmente, individuare le tipologie di risposta e di intervento più efficaci. “I risultati della ricerca – continua Mesa – forniranno le basi per le prossime future iniziative in tale ambito particolarmente attenzionato dalla pastorale del vescovo Pierantonio Tremolada”.
La ricerca prevede due azioni. La prima riguarda lo stato dell’arte dell’offerta di housing rivolta a giovani nel territorio bresciano. Questa azione è finalizzata alla raccolta di buone prassi e alla costruzione di relazioni per la collaborazione in un ecosistema abitativo rivolto ai giovani. La seconda prevede l’esplorazione dei bisogni esperienziali dei giovani tra i 18 e i 24 anni. Con questa azione, si studierà il bisogno di residenzialità espresso dalla popolazione giovanile diocesana e si individueranno le tipologie di risposta/intervento più efficaci. È contemplato un report intermedio di avanzamento della ricerca nel prossimo settembre. La conclusione del lavoro è prevista per dicembre. “Il nostro intervento – afferma il direttore di Opera Pavoniana, Gianni Tranfa – in questo progetto nasce dalla domanda di fondo che ha mosso fin dall'inizio le nostre comunità: noi ospitiamo i ragazzi, ma poi una volta fuori sono in grado di mantenersi da soli? I percorsi di comunità sono strutturati in modo da raccogliere disfunzioni che si sono venute a creare nel tempo e si tenta di ricucire una serie di ferite affinchè queste situazioni inficianti si risolvano”.
Ma la società è cambiata radicalmente. “Il tema del lavoro e dell'abitazione – conclude Tranfa – sono diventati veramente complessi da affrontare. Ci si è accorti di un grosso buco da colmare: la difficoltà per i ragazzi di riuscire a stare all'interno di una autonomia affettiva e relazionale. Così nasce 'Casa base': far trovare ai ragazzi da una parte uno slancio verso l'autonomia e dall'altro un appoggio, una 'base' appunto dove riuscire a convogliare le fatiche che da soli non riescono a gestire”.