Azione Cattolica: un documento per le elezioni
Un comunicato della presidenza diocesana in vista del voto del 25 settembre
Il 25 settembre prossimo tutti i cittadini sono chiamati ad esprimersi per eleggere i nuovi membri del Parlamento Italiano. Le elezioni sono un passaggio democratico importante ed è urgente che tutti noi recuperiamo la convinzione di una partecipazione attiva alla vita del Paese. In un’intervista di Avvenire, il nostro Presidente Nazionale afferma: “Dobbiamo cominciare fin da adesso, anche se il momento elettorale è quello in assoluto più divisivo, a ritessere le fila del bene comune, cioè delle istituzioni che andranno vissute insieme dopo la tornata elettorale. In questo senso c’è anche un invito al mondo cattolico.
È vero che la politica è una espressione di parte, ma non si deve restare nella parte e anzi dalla parte bisogna saper guardare al tutto. C’è un bene più grande in questo momento, che significa uscire insieme dalla crisi, prendersi cura delle fasce più deboli della popolazione, cercare di lavorare per la pace a livello internazionale, cambiare il modello di sviluppo (la transizione ecologica, tanto per intenderci). Tutto ciò andrà fatto insieme e anche da parti diverse. Ecco dunque che i cattolici che saranno nei diversi schieramenti dovranno essere i primi a far crescere questo senso di responsabilità comune”. Il cardinale Zuppi presidente della CEI ha messo in luce la Politica con la P maiuscola, evocata nei confronti dell’Azione Cattolica da papa Francesco (“Riprendiamo l’amore politico di Fratelli Tutti, un monito che ci costringe a non accontentarci a dare qualcosa ma di cercare soluzioni e di tradurre l’amore in scelte, progettazione, esperienze”)
Alla domanda: “L’AC darà una indicazione di voto ai suoi aderenti?” il Presidente nazionale risponde che non è nostro compito dare indicazioni di voto, ma aiutare le persone ad affrontare questo passaggio con responsabilità, con senso critico e in maniera informata. Il voto va vissuto con speranza. Purtroppo tanti, anche cattolici, nel recente passato hanno guardato con disillusione al momento elettorale e dunque urge operare un recupero dell’astensionismo. Allora parliamone, confrontiamoci, discutiamo, informiamoci, preghiamo, scegliamo e decidiamo. Anche se il pensiero comune ci induce a storcere il naso o ad assumere un atteggiamento rassegnato, andare a votare è uno dei gesti che rappresenta il nostro amore per il mondo, per la casa comune, per gli uomini e le donne del nostro tempo. La nostra parte non la fa nessun altro se non noi, ed è solo una parte. Una parte che richiede la pazienza del camminare insieme, del coltivare, del mitigare, di prendersi cura anche se il terreno è sassoso, apparentemente sterile, infestato da rovi ed erbacce. Noi adoperiamoci per lavorare il campo e seminare