Aver cura delle persone anziane
Anche nel 2023 ha preso avvio “Terza età: si-cura insieme”, una progettualità approvata da Caritas Italiana, che vede coinvolte quattro realtà parrocchiali della nostra diocesi – Borgosatollo, Coccaglio, Prevalle, Travagliato – e una quinta partirà a breve.
Nel solco della continuità con i progetti dei due anni precedenti, Terza età: si.cura insieme si propone di rafforzare possibili risposte ai bisogni sempre più interpellanti di una società che invecchia e produce nuove povertà che colpiscono la popolazione anziana: solitudine, isolamento, esclusione sociale. Non solo quindi attenzione alle povertà di tipo economico ma anche, come sottolinea a più riprese Papa Francesco, a questa povertà di cura, subita da molte persone anziane e aggravata dalla recente pandemia. Nello specifico, Caritas Diocesana di Brescia si assume il compito di facilitare, accompagnare e stimolare la collaborazione e la sinergia tra le varie realtà territoriali che a vario titolo si occupano di anziani, in funzione di un loro maggior benessere.
In particolare, Caritas Diocesana di Brescia, attraverso una presenza concreta nelle diverse realtà parrocchiali, intende accompagnare i volontari e le volontarie in questo delicato servizio di vicinanza, che si svolge prioritariamente presso il domicilio delle persone anziane coinvolte. Fondamentale risulta l’attenzione e la capacità di saper cogliere e accogliere le fragilità delle persone anziane: spesso il racconto delle loro storie di vita ci consente di conoscere e comprendere il loro mondo passato e presente, ci restituisce le loro esperienze, gioie e fatiche. Agli operatori coinvolti, volontari e non, il compito di ascoltare parole e gesti densi di significato, di infondere fiducia e speranza, di stabilire un legame che porti le persone anziane a riscoprirsi capaci e non sole.
Il progetto desidera promuovere una “pastorale della vecchiaia” in grado di germinare anche nel vissuto quotidiano delle Caritas parrocchiali. Agli operatori, volontari e non, il compito di essere sentinelle delle situazioni di isolamento e fragilità, di essere segno concreto di vicinanza e di cura nei confronti delle persone e delle loro famiglie e testimoni di carità/amore all’interno della propria comunità facendo proprie le parole di Papa Francesco: “Non lasciamo soli gli anziani, la loro presenza nelle famiglie e nelle comunità è preziosa, ci dona la consapevolezza di condividere la medesima eredità e di far parte di un popolo in cui si custodiscono le radici”.
In continuità con l’esperienza del piccolo albo Parole conchiglia. Proverbi e modi di dire, realizzato lo scorso anno e utilizzato nell’incontro di confronto/riflessione con i volontari e le volontarie sulle parole distintive del progetto (cura, relazione, comunità), anche per questa annualità del progetto siamo animati dal desiderio di custodire in chiave narrativa il valore delle radici. L’attenzione alla cura delle parole (e alle parole che curano) è iniziata. L’esito del lavoro è previsto per l’autunno.